giovedì 29 giugno 2023

Giorgia Meloni e la strategia della lumaca…

 


Giorgia Meloni è un brutto soggetto. A Roma si chiamano viperette. È fascista dentro, nel senso che è imbevuta di cultura autoritaria, vecchio Msi, partito che era prontissimo a disprezzare tutti i partiti (salvo poi fare qualche pasticcio con la Dc). Sarebbe bello gustarsi la Meloni in privato – un specie di Grande Fratello postmissino – in ciabatte, tipo “ ma che stai a di’, io te sparo”…

Ufficialmente, per ora va in onda, una specie di criptofacismo che la Meloni, ripulita, maschera, con un tecnica retorica – oggi si parla di “narrazioni”, come se fosse tutto normale – che le permette, grazie alla compiacenza dei mass media,  di superare le difficoltà attaccando.

Si prenda la questione del Mes: la destra fascista che rappresenta la Meloni è sempre stata contro l’Europa, perché nazionalista (oggi si parla di “interesse nazionale” altro sconto alla Meloni: dentro ci si può mettere di tutto, pure il migrante affogato). Una destraccia assetata di vendetta contro lo spirito del 1945, che vede rappresentato dalle correnti liberali e socialiste.

Cosa ha risposto la viperetta, pardon la Meloni, alle opposizioni? Che si condanna il suo governo, appoggiandosi sull’ Unione Europea perché “la sinistra non è capace di fare opposizione in parlamento”.

Capito? L’europeismo diventa un peccato mortale, addirittura qualcosa di antidemocratico…
La stessa tecnica dello spacchettamento del Mes, che è solo un modo per perdere tempo, difesa dalla Meloni, diventa un “non si può criticare l’Europa”. Capito? Una fascistaccia che impartisce una lezione di democrazia…

Si può permettere questo, perché finora nessuno ha osato smascherare il suo gioco. Che si potrebbe definire “strategia della lumaca”

Va detto che alla “narrazione”della Meloni non corrisponde, di fatto, alcuna politica economica e fiscale. Perciò il governo finora non ha combinato nulla. Se non tentare di imporre agli italiani una specie di morale unica di stampo clerico-fascista. Però la viperetta nei riguardi dell’Ue si trasforma in lumachina Un passo avanti, due indietro. 

L’atteggiamento filoamericano, visto cosa pensa la Meloni (male) sui diritti e sul mercato internazionale, le serve, al momento, per bilanciare gli attacchi contro l’Ue. Poi si vedrà, per ora “utilizza ” Biden e Zelensky, per evitare di trovarsi isolata. Ma fascista era e fascista è rimasta. 

Così è.

Carlo Gambescia

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