giovedì 15 giugno 2023

Funerali di Berlusconi. Lacrime del Milan non di Milano

 


Chiudiamo il trittico su Berlusconi con un’osservazione.

Ieri a piazza del Duomo si scorgevano, sventolanti, più bandiere del Milan che di Forza Italia. Il popolo del Cavaliere, che oggi vota Giorgia Meloni, non c’era. La stessa piazza non era quella “da pieno”. Insomma, lacrime del Milan non di Milano. Per non dire degli italiani… C’era qualche Vip. Ma senza dare troppo nell’occhio.

Ieri il mondo imprenditoriale, se c’era, respirava con la cannuccia sott’acqua. In realtà nessun avvistamento significativo. Montezemolo  era  alle prese con le finali del torneo di padel…

Evidentemente – per venire all’Italia profonda, quella di “OK il prezzo è giusto! – gli elettori e i simpatizzanti di Berlusconi hanno da tempo riposto il Cavaliere in soffitta, come il vecchio manichino della nonna, quando si cuciva gli abiti da sola.

Altra osservazione: non che Berlusconi abbia fatto chissà che. Ieri leggevano che tra le cose più importanti, da lui realizzate, spicca il divieto di fumare nei pubblici uffici. Un  autentico liberale…

È vero siamo impietosi. Non riusciamo a graziarlo, neppure da morto. Però quelle bandiere del Milan, comprovano che in Italia gli unici che non dimenticano il “capo” – neofascisti a parte – sono i tifosi. Del resto come presidente del Milan Berlusconi è stato bravo. Molto meno come presidente del consiglio.

In fondo è giusto così. A ciascuno secondo i meriti: all’Italia Giorgia Meloni, a Berlusconi il Milan. Da morto però…Ora ci sono gli  americani...

A dire il vero non sapremmo chi sia messo peggio. Ma, come dicevamo, italiani, milanesi e tifosi, evidentemente questo si meritano.

Carlo Gambescia

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