lunedì 23 gennaio 2017

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2017, lunedì 23 gennaio, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO

Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione NATO “SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stata intercettata, in data 22/01/2017, ore 01.32, una conversazione telefonica tra l’utenza di Stato vaticana in uso a  S.S. SANCHO I, e l’utenza n. 338***, in uso a MARCHINI WANNA. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]



S.S. SANCHO I: “Pronto? Pronto? Ma chi è?”
MARCHINI WANNA: [singhiozza]: “Sono io…”
S.S. SANCHO I: “Io chi? Sono le due di notte!”
MARCHINI WANNA: “Sono io! Sono Wanna…”
S.S. SANCHO I: “Ah, sì…”
MARCHINI WANNA: “Dormivi?”
S.S. SANCHO I: “Eh sì che dormivo, a quest’ora....”
MARCHINI WANNA: “Scusa sai Ciccio, ma…[riscoppia in lacrime]”
S.S. SANCHO I: “Cosa c’è?”
MARCHINI WANNA: “Non ne posso più, Ciccio!
S.S. SANCHO I: “Calmati, su. Di cosa non ne puoi più?”
MARCHINI WANNA: “Di questa vita, Ciccio, non ne posso più, più, più…Sono piena di debiti, mia figlia non mi parla, divento vecchia, sono brutta, non ciò uno straccio d’uomo vicino, mi tocca fare ‘sto mestiere di schifo, ma ti rendi conto? Ti rendi conto cosa mi tocca fare per campare? Imbroglio la gente, Ciccio, imbroglio gente più disgraziata di me…Dio che schifo, non ne posso più…”
S.S. SANCHO I: “Stai calma, Wanna. Bevi un bicchiere d’acqua, da brava.”
MARCHINI WANNA: “Mi sono scolata mezza bottiglia di grappa...”
S.S. SANCHO I: “La grappa non ti aiuta, Wanna.”
MARCHINI WANNA: “E lo so che la grappa non mi aiuta, sennò perché ti telefonavo? Ciccio, voglio cambiare vita! Aiutami tu!”
S.S. SANCHO I: “Il Signore ci può aiutare tutti, Wanna.”
MARCHINI WANNA: “Mi voglio confessare, Ciccio.”
S.S. SANCHO I: “Brava. La riconciliazione, Wanna, è con la riconciliazione che troviamo la pace.”
MARCHINI WANNA: “Ti ho detto che mi voglio confessare, cos’è questa riconciliazione?”
S.S. SANCHO I: “Il sacramento della ri…”
MARCHINI WANNA [lo interrompe] “Cazzo ma sei sordo? Mi voglio confessare! Adesso! Solo che non mi ricordo come si fa, porca zozza! [piange, ride, tracanna un bicchiere di grappa]”
S.S. SANCHO I: “Wanna? Wanna, cosa fai?”
MARCHINI WANNA: “Vado fuori di testa, cosa vuoi che faccio? Allora, mi confessi sì o no?”
S.S. SANCHO I: “Ma non si può per telefono!”
MARCHINI WANNA: “Perché?”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Perché…ma veramente non…perché non si può, Wanna. Non ce l’hai un sacerdote, lì?”
MARCHINI WANNA: “Ciò l’Abate di Montecoso.”
S.S. SANCHO I: “Ecco. Vai da lui.”
MARCHINI WANNA: “Già provato. Mi ha detto che non se la sente.”
S.S. SANCHO I: “Come non se la sente? E’ malato?”
MARCHINI WANNA [ride]: “Macché malato! E’ più disgraziato lui di me, non cià un attimo di pace, pensa solo a scopa…lasciamo perdere che è meglio. Insomma, mi confessi sì o no? Sei il papa, lo potrai fare uno strappo alla regola!”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Proprio perché sono il papa non posso fare strappi alla regola, Wanna.”
MARCHINI WANNA: “Va be’, ho capito. Ciao.”
S.S. SANCHO I: “Wanna!”
MARCHINI WANNA: Eh?”
S.S. SANCHO I: “Domani vieni qui e ti confesso.”
MARCHINI WANNA: “Sì, sì…”
S.S. SANCHO I: “Stai meglio?”
MARCHINI WANNA: “Ma sì, sto meglio, sto meglio. Sono momenti così. Ogni tanto mi capita, ma poi passa. A te succede?”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Sì, qualche volta mi succede.”
MARCHINI WANNA: “Sai quando ti dici, ‘Cazzo, è tutto qua? Tutto qua?’ e vai fuori di testa.”
S.S. SANCHO I: “Eeee…sì. Sì, più o meno così.”
MARCHINI WANNA: “E allora te cosa fai, Ciccio? Bevi?”
S.S. SANCHO I: “No. Prego.”
MARCHINI WANNA: “Apperò! Non ci avevo pensato!”
S.S. SANCHO I: “A cosa?”
MARCHINI WANNA: “A pregare. E funziona?”
S.S. SANCHO I: “Ma…sì, in un certo senso…”
MARCHINI WANNA: “Me lo potevi anche dire, no?”
S.S. SANCHO I: “Cosa?”
MARCHINI WANNA: “Perché non mi hai detto subito di pregare?”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Per non metterti in imbara…non lo so.”
MARCHINI WANNA: “Certo che sei un bel tipo, come papa.”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Te le ricordi le preghiere?”
MARCHINI WANNA: “Sì, sì, l’avemaria, il paternoster, tutto. Più o meno.”
S.S. SANCHO I: “Vuoi che preghiamo insieme?”
MARCHINI WANNA: “Si può per telefono?”
S.S. SANCHO I: “Sì, sì.”
MARCHINI WANNA: “Ma no, dai che è tardi, ti lascio dormire. Ciao Ciccio, grazie.”
S.S. SANCHO I: “Sicura? Stai bene?”
MARCHINI WANNA: “Ma sì, stai tranquillo, faccio da sola. Ciao, buonanotte.”
S.S. SANCHO I: “Ciao. Ah!”
MARCHINI WANNA: “Eh?”
S.S. SANCHO I: “Prega anche per me.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)


Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...


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