mercoledì 28 dicembre 2011

Le liberalizzazioni di Monti 
Pagherà il consumatore…

Monti ritorna alla carica con le liberalizzazioni. Il che suona come una presa in giro... Si legge di "taxi, farmaci, ordini professionali, soprattutto servizi pubblici e trasporti locali, strade, servizi postali e energia, a partire dal gas e dalla benzina". Ecco i settori che potrebbero essere "aperti alla concorrenza" nelle prossime settimane. Si parla, infatti, di un provvedimento governativo entro metà gennaio.


Queste misure rilanceranno un’ economia già entrata in recessione? No. E per due ragioni.
In primo luogo, perché il liberismo “applicato”, visto che si parla sempre (e tanto) di "aprire alla concorrenza", dovrebbe prima riguardare le condizioni generali della concorrenza stessa; come dire: ex ante. E quindi la necessità di cominciare dall’alto, ad esempio dalle grandi banche e non dai tassisti… Ma con un banchiere al Ministero dell’Economia sarà molto difficile.
In secondo luogo, ed è la ragione più importante, perché le liberalizzazioni varate negli ultimi venti anni hanno solo prodotto ciclopici aumenti di prezzi e tariffe, come ha dimostrato la recente indagine dell’Ufficio Studi CGIA di Mestre (*), peraltro ignorata dai media, di cui pubblichiamo l’interessante tabella riassuntiva.
Insomma, liberalizzare, in un contesto, come quello italiano, dove la concorrenza non esiste, significa favorire automaticamente i cosiddetti poteri forti dell’economia. Poteri, sui quali si dovrebbe invece intervenire ex ante, puntando sull' introduzione di una seria legge antimonopolistica (*), capace di colpire i "pesci grossi". Dal momento che le liberalizzazioni ex post rivolte a colpire i soli "pesci piccoli", si traducono in pesanti aumenti ai danni dei consumatori... Ma quale crescita! Ma quale "Fase 2"! Monti ci sta prendendo in giro. E Napolitano con lui.
Carlo Gambescia

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