lunedì 19 dicembre 2011


Il Dna centrista



Riflettevamo ieri con un amico che l’Italia dagli anni Cinquanta dell’Ottocento è stata governata al Centro. Prima il Connubio tra Centrodestra e Centrosinistra, poi la Destra storica, quale erede, talvolta infedele, del lascito politico cavouriano, il Trasformismo, il Giolittismo, la parentesi fascista, la Dc di De Gasperi , il Centrosinistra, il Compromesso Storico, il Pentapartito, e di nuovo, dopo Tangentopoli, Centrodestra e Centrosinistra, comunque dipendenti dal Centro. Quindi perché meravigliarsi se Udc, Fli, Api ora si sentono sulla cresta dell’onda ? Del resto Alfano (ex democristiano) non guarda al Centro? Come Bersani (leader di un partito zeppo di ex democristiani) d’altronde? L’Italia ha un Dna centrista.  Come dire: ci si accontenta di poco, anzi del  giusto, che però  deve essere alla  portata di tutti .  Invece della Ferrari per pochi, una bella Fiat 500 per molti...  Concetto ben ribadito -  certo, in chiave politica -    alla convention di ieri  del Terzo polo da Rutelli Casini e Fini (*) .
''Davanti alle difficoltà drammatiche, alla prima occasione le vecchie alleanze si sono liquefatte, il bipolarismo primitivo si e' liquidato da solo - dice ancora il leader centrista -. Ora non abbiamo bisogno di trasformismi, ma di persone che credono a un progetto per il Paese. La priorità e' sostenere il governo. La politica delle alleanze si vedrà poi''. Così Casini.
''Vogliamo essere la prima aggregazione politica ed elettorale del Paese. Oggi ci sono tanti che saltano sul carro alla venticinquesima ora”. Così Rutelli.
“Non e' stato facile parlare fuori dal coro. Dopo il governo Monti il quadro politico cambierà. È inevitabile. E il Terzo polo avrà la grande possibilità , se ne sarà capace, di contribuire al cambiamento. In futuro le coalizioni non dovranno più essere messe in piedi per battere qualcuno e non dovranno essere sommatorie aritmetiche, ma dovranno essere basate sulle scelte concrete di chi condivide valori e programmi di riferimento''. Così Fini.
Che malinconia... Ovviamente, mai fare di tutta l’erba un fascio ( visto che abbiamo appena citato Fini…): tra Cavour e De Gasperi da una parte e Casini, Rutelli, Fini dall’altra, esiste una bella differenza. Per i primi il centrismo fu quasi un fine ideale, per i secondi sembra essere un puro mezzo per agguantare il potere. I primi hanno fatto e (ri)fatto l'Italia, i secondi rischiano invece di sfasciarla.Qualcuno però dovrebbe spiegarlo agli italiani. Ma chi?
Carlo Gambescia

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