La scomparsa di Carlo Azeglio Ciampi
Ei fu. Siccome immobile…
Sì,
l’Italia si merita Grillo e pure Salvini, soprattutto se l’Italia che si vuole opporre ai demagoghi
populisti, malati di complottismo, si aggrappa alle spoglie di Ciampi, puntando sulla
demagogia filoeuropea del tipo “Ei fu. Siccome immobile...”. Per inciso, lutto nazionale? Ma se ricordiamo bene, per
Cossiga e Leone le bandiere rimasero
saldamente in vista sui pennoni…
La
vogliamo dire tutta? Ciampi non fu quel grande Governatore della Banca Italia che ora tutti celebrano: nel
1993 non svalutò la Lira
quando doveva, ma solo dopo aver svuotato le casse di Bankitalia, tentando con il classico cucchiaino di svuotare il mare delle
speculazione monetaria. Roba da dilettanti allo sbaraglio.
Come Presidente
della Repubblica andò un po’ meglio (ma ci voleva poco). Forse scelse di muoversi tra le quinte meno di altri (leggi Gronchi, Segni, Scalfaro, Napolitano, su Mattarella, sospendiamo il giudizio). Oppure tentò, ma nessuno (tra i quali molti di coloro che oggi lo piangono) se lo filò: non mancò il coraggio ma l'abilità manovriera... In effetti, nell'aneddotica quirinalizia (anche politica) Ciampi non ha lasciato alcun ricordo come il falstaffiano Saragat, il bizzoso Pertini, il ciclotimico Cossiga.
Fu privo della cultura e dello stile di Einaudi: si pensi solo alla differenza che passa tra un grande studioso di economia,
affabulatore e imprevedibile (Einaudi) e un format culturale da preside di liceo (Ciampi), magari con due lauree, ma dall'eloquio noioso e scontato (se
si vuole morire di sonno, si legga una
raccolta dei suoi discorsi: a pagina due cade la testa, a tre si russa; Ciampi agisce meglio
della melatonina).
Si
conceda pure, in favore del Presidente
Emerito, tutta la differenza che pure esiste,
tra un napoletano del Nord,
Ciampi era livornese, e un napoletano
del Sud, Leone , con famiglia numerosa.
Ma + 1 – 1 dà sempre zero.
Carlo Gambescia
Caro Carlo, bel pezzo, un coccodrillo pungente e perspicace. Ciampi di là dalle valangate di retorica quirinalizia, è stato un mediocre esecutore di ordini, mi riferisco al cambio lira-euro, senza fegato oppure complice di club europoidi pronti ad addentare l'Italia. I latini dicevano che dei morti non si può che parlar bene: altri tempi. Faccio indigestione di retorica di Stato ogni volta che trapasso un presunto grande italiano. Ho bisogno di digiuno.
RispondiEliminaGrazie Angelo:-) Un abbraccio!
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