lunedì 9 marzo 2015

Che c’entra Alberto Bagnai
con il Marchese del  Grillo,  
Domenico Soriano e Napoleone?



Girellavo on line...  Premessa,  niente di personale.   Ma,  amici lettori,   all' Alberto (Bagnai) gli è partita la brocca (per buttarla sull'informale)…   Leggere per credere:

"Non credo ci sia dimostrazione più evidente del fatto che la Grecia è un paese occupato. Tsipras è il Pétain di questo tristo regime di Vichy, e Varoufakis, l'esperto di teoria dei giochi che non sa bluffare nemmeno avendo in mano un poker d'assi, è il simpatico Céline di questo tristo regime, condividendo con lo scrittore la propensione alla delazione, e anche una certa arte di dire tante parole per non dire in fondo nulla se non che la guerra è brutta (signora mia!), e che i poveri stanno peggio dei ricchi e hanno diverse priorità ".


Se non si tratta della  brocca  diciamo però che in quel che  scrive  scorgiamo anche  un pizzico di “rosicosità” , proprio verso  Varoufakis,  il quale,  probabilmente,  dall’alto dei suoi pettorali  non sa  neppure dove sia Pescara...    E lui, il nostro Koopmans in pectore si deve accontentare di polemizzare -  anche qui da molto lontano -  con quei bischeri dei  piddini, che,  a loro volta,  non se lo filano proprio.  Certo, restano i lettori del format einaudiano (senza però essere Einaudi chi scrive),  del tipo Agata-guarda-e-stupisci:  notai, avvocati, professori di liceo, segretari comunali, viaggiatori di commercio. Insomma,  i devoti  che per destino  ritagliano e conservano gli articoli, votati a difendere e diffondere il Verbo.  Diciamo che ormai  Bagnai  è quasi un caso umano.  Anzi di più: un caso, da studiare,  di involuzione accademica,  ovviamente tenendo a portata di mano  Wissenschaft als Beruf . Ah,  le pagine sui profeti e demagoghi in cattedra...  Ma Bagnai scrive sul blog!   Dalla cattedra invece.  Certo,  però un minuto sì, l’altro pure,  ci  ricorda, come il marchese del Grillo, che lui è lui e  che noi  non contiamo un cazzo.  
Diciamola tutta: è  un economista  con  formazione  matematica e  che quindi non capisce  un’ acca di storia.  Altrimenti non si lancerebbe in comparazioni  (similitudini al quadrato)  a dir poco azzardate. Un economista, dicevamo, che  si  è reinventato  ideologo:   lui dice antieuro per salvare il capitalismo possibile. Gli crediamo.  Però,  visto che ai profeti privi di Decalogo, per tornare sul punto,  è comunque necessaria visibilità (ricerca  che Bagnai  rimprovera agli altri), il nostro Marchese del Grillo, passo dopo passo (forse senza accorgersene?),  ha alzato  il tiro, sprofondando  in quel criptico che fa tanto setta: citazioni plurilingue,  anche (lingue) morte a piazer,  la domenica cameriere e militari metà prezzo.  E poi  largo uso  della preterizione, dell’apostrofe, della similitudine  e quando capita della reticenza.  A Roma, però  il popolino (quello costretto a smettere di far rumore quando il Marchese dorme)  capisce che  si  vuole “buttarla in caciara”:   perché i  grafici e  tabelle,  messi  lì  - crediamo -   per  dare  un  tono da roof garden macroecoenomico,  alla fin fine, come i botti di capodanno,  finiscono in fumo.  Perché il punto è: se il capitalismo, grosso modo,  ha quattrocento anni  di vita, come è possibile prevederne l’evoluzione sulla base -  a voler essere generosi -  degli ultimi due o tre decenni?   Un adepto, tutto risentito,   rivendicava   che la crisi dei ceti medi data  quattordici anni…  Capirai!   Anche ammesso che sia così, come è possibile scrivere la recensione di un film sulla base degli ultimi  cinque minuti?  Il problema è che gli ecoultimidiecimetristi  soffrono di  eiaculazione precoce, per dirla con quel fine intellettuale di Rocco Siffredi.  E il viagra statistico-inferenziale,  non risolve ma aggrava il problema,  perché il modello, davanti alle procaci  forme di Clio,  zac-zac e  si sgonfia subito…  E avanti un altro.    Eventualmente, aridatece Kondratieff…  Uno che con  Clio,  purtroppo un po’ mignotta (questo è vero), come con Filumena Marturano,  alla fine convolò… Nel nome  delle onde più  lunghe. E vissero felici e contenti ( o quasi).   Crediamo  che il problema di Bagnai sia molto semplice: esistono due tesi, le sue  e le sue…  Quindi con lui:  o così o pomì…  E poi  “Cazzo! Io sono Domenico Soriano: sono professore!”. Dopo però,  te la sei dovuta sposare  la mignotta.   Clio-Filumena si vendica sempre.       
Napoleone - pure lui era bravo in matematica -  era della stessa razza dei Soriano.  Ma era Napoleone. Non si credeva Napoleone.

Carlo Gambescia  

            

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