giovedì 4 settembre 2014

L’Islam radicale  e i suoi amici



All’ottima recensione di Alesssandro Litta Modignani (*) dedicata a tre libri che, come egli prova, sembrano ignorare l’oggettiva pericolosità del fondamentalismo islamico,  facciamo seguire una nostra riflessione sui diversi atteggiamenti culturali assunti in Europa e negli  Stati Uniti verso questo fenomeno politico.  Procederemo per categorizzazioni concettuali,  lasciando poi al lettore il compito di riempire le caselle con nomi e cognomi.
In primo luogo,  gli antisemiti, naturali alleati dell’Islam radicale, un universo quest’ultimo dove, a differenza del mondo occidentale duramente segnato dalla Shoah,  non si fanno tante differenze   tra sionismo ed  ebraismo.  E che quindi è sempre pronto ad accogliere gli antisemiti a braccia aperte.
In secondo luogo,  gli anti-occidentalisti ( di regola anticapitalisti e  antiamericani)  che scorgono negli islamisti (per dirla alla francese) i nemici dei propri nemici. Quindi possibili alleati.
In terzo luogo,  i cattolici utopisti che  credono nella possibilità di “convertire” al pacifismo  i falchi dell’una e dell’altra parte.
Le tre categorie indicate attraversano gli schieramenti politici,  veleggiando tra l'estrema destra e l'estrema sinistra, senza trascurare il centro, come dire, pauperista-evangelico.
In quarto e ultimo  luogo,  va  ricordata  certa  intelligenza liberal (non liberale), che, come nel caso dei cattolici utopisti, crede nella  superiore forza maieutica del dialogo. Si tratta di una posizione da "anime comunicatrici"  che discende dalla  retorica della riduzione della politica a puro  e semplice discorso pubblico.
Naturalmente le quattro “categorie”  indicate  nella realtà tendono a mescolarsi, anche se, ad esempio,  l’intelligenza liberal  alla compagnia di  antisemiti e  anti-occidentalisti preferisce  quella dei cattolici utopisti.  Come, per contro, antisemiti, anti-occidentalisti, cattolici utopisti (quando provenienti dalla destra postfascista), dividono alcuni punti in comune, a cominciare dall’ipotesi complottista sui disegni segreti, come si spesso si legge,  del Satana Americano.
Va però  sottolineato  che sul piano concreto si tratta di posizioni che non hanno molto  seguito tra le gente comune. E che i media, errando,  spesso per eccesso di filo-occidentalismo, silenziano o strumentalizzano.
Comunque sia,  in caso di rivolgimenti politici interni, le quattro categorie indicate,  potrebbero rappresentare - prescindendo dalla qualità dei politici e intellettuali che ora le incarnano (non eccelsa a dire il vero) -  l’alveo culturale  di un riorientamento geopolitico della nazioni che fanno parte dell’Occidente.   Svolta ideologica e politica -  ma  questo è un nostro giudizio di valore -  che  non è assolutamente  auspicabile.  

Carlo Gambescia




4 commenti:

  1. Sono tre ingranaggi collegati, se quello centrale gira in senso orario, quelli periferici girano in senso antiorario e viceversa.
    Il problema nasce dal fatto che le pulegge hanno dentature e diametri differenti (leggi esigenze), pertanto non passano dal via all'unisono, né quelle solidali, né la contraria, se non casualmente e occasionalmente. Ciò determina alleanze e conflitti alterni a seconda delle esigenze mutate.
    A monte di tutto rimane una questione irrisolta per la quale non vorrei essere chiamato a decidere: quella del lupo, della capra e del... cavolo.

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  2. Grazie! Detto altrimenti le istituzioni sono più forti degli uomini... Concordo, anche se come sai, per restare in metafora, sopra o sotto un certo numero giri l'ingranaggio si blocca... :-)

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  3. esatto, per questo ho detto "casualmente" oltre che "occasionalmente": se il sistema girasse a ritmi e periodi costanti la coincidenza potrebbe essere facilmente calcolata, ma ciò non avviene, tra imponderabile e assolutamente ponderato.
    Anche perché alcuni uomini possono decidere se rallentare o addirittura bloccare l'ingranaggio, quindi le Istituzioni sono più forti della massa, ma non di chi le istituisce, secondo un mio modestissimo parere. ;)

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