mercoledì 28 maggio 2014

La crisi della cultura di destra in tre parole
Prepotenti, ignoranti, pagliacci



La pulcinellata di Ferrara, capace solo di giocare con il proprio ego e  pensare contro ( nel caso contro Grillo),  è la  triste riprova della pochezza culturale della destra italiana. Che potremmo condensare in tre parole: autoreferenzialità, pochissime  letture e  zero libri importanti, propensione alle pagliacciate.
Ci spieghiamo subito.
Autoreferenzialità: le culture di destra (cattolici, liberali,  conservatori) non comunicano e  di regola  si guardano in cagnesco. La prepotenza sembra essere la  regola.  Inoltre, al loro interno sono  frazionate  in correnti: le une contro le altre armate. Semplificando: cattolici tradizionalisti  e moderati, magari relativisti; liberali di destra e sinistra; conservatori classici  e  neofascisti (dalle  più strane  e inquietanti osservanze).
Poche letture e zero libri importanti: il fenomeno si è acuito negli ultimi venticinque anni. In giro  non si scorgono organizzatori di cultura come Cattabiani,   giornalisti del calibro di  Montanelli,  filosofi  del valore di Del Noce.   
Propensione alle pagliacciate: due nomi per tutti,  Ferrara e Sgarbi.
In questo  vuoto, ovviamente, ci si aggrappa al puro e semplice essere contro, alla cultura dell’invettiva, al servilismo verso  chi paga stipendi e collaborazioni.    
Resta infine un piccolo nucleo di cultura  liberale, discosto ma di  grande qualità: oltre, ovviamente, a Giovanni Sartori, si pensi  ad Angelo  Panebianco, a  giornalisti come Piero  Ostellino,  a filosofi  come Corrado  Ocone,  a  case editrici  come Rubbettino e Liberilibri.  Un  gruppetto di agguerriti intellettuali non privo, come dicevamo, di  tensioni politiche  interne .  E che però  dà  l’impressione di convenire su un punto:  rifuggire  dallo schierarsi a destra,  nel timore  - riteniamo - di   favorire  non tanto  la parte sbagliata,  quanto  di  ritrovarsi  in mezzo  a  un pugno di  ignoranti e prepotenti.   Un rischio che,  come abbiamo visto,  esiste.
Hic sunt leones.   
Carlo Gambescia

2 commenti:

  1. Dottore, non è troppo duro?
    Cari saluti,
    Mario

    RispondiElimina
  2. Grazie. Duro senz'altro. Il troppo, dipende dal punto di vista.. :-) Buona giornata!

    RispondiElimina