venerdì 18 novembre 2005

Il Cardinal Ruini 
e il federalismo solidale




La presa di posizione ufficiale di Ruini sul federalismo "solidale" e sulle carenze delle riforme costituzionali in senso federalistico appena approvate dal centro destra (il rischio delle 20 sanità differenti) provocherà sicuramente polemiche. Tuttavia, anche se si tratta di un intervento (quello di Ruini) chiaramente politico (se si accetta la posizione liberale sulla distinzione tra i poteri...), è difficile negare alla Chiesa il diritto di esprimersi: si tratta di un gruppo sociale che rivendica la sua presenza. Ora, in una società libera ogni gruppo sociale(a prescindere) ha diritto di esprimersi. Sarà poi il gruppo sociale "governante" a decidere se recepire o meno critiche e istanze di questo o quel gruppo sociale "dissenziente" . Può piacere o meno, ma se si comincia a negare a un gruppo sociale il diritto di esprimersi (anche se si è in totale disaccordo con esso) si corre il rischio di scivolare sulla strada del "pensiero unico" ( dal momento che non esiste solo la "verità" del gruppo sociale al potere...). Spesso nelle nostre "tolleranti" società "liberali" la distinzione tra politico e religioso serve per "chiudere" la bocca a chi non è allineato: a chi non condivide i valori utilitaristi e individualisti dominanti. Oggi potrebbe toccare alla Chiesa. Domani ad altri gruppi sociali. Ecco un problema su cui riflettere prima di condannare. 

Carlo Gambescia

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