lunedì 17 settembre 2012




Cara donna Mestizia,
di recente, per finalizzare una trattativa d’affari (ho intenzione di associarmi a un’impresa operante nel settore del riciclaggio rifiuti) come di prassi ho incaricato un collaboratore di telefonare alla controparte, rendendole noto che conosco a perfezione gli itinerari quotidiani dei membri della sua famiglia: misura che di solito prelude a una rapida conclusione del negoziato. Bene: la controparte ha risposto, testualmente (e mi scuso della volgarità): “Se mi togliete dai piedi quelle sanguisughe mi fate un piacere.” Dove andremo a finire?
Non c’è più religione

Caro Non c’è più religione,
a volte i mutamenti del costume ci lasciano spiazzati, ma tutto sta a sapersi aggrappare saldamente, nella tumultuosa metamorfosi dei tempi, ai pochi punti fermi che, se lo lasci dire, non mutano mai. Immagino che il Suo collaboratore avrà registrato la conversazione telefonica con la controparte. La faccia ascoltare alle “sanguisughe”, e vedrà che come ieri, anche oggi il sangue non è acqua.

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Cara donna Mestizia,
qualche notte fa m’è apparso in sogno mio padre. Indossava la divisa da brigadiere dei carabinieri che tanto mi impressionava da bambino, e seduto al tavolo di legno bianco della nostra antica cucina mangiava una zuppetta di pane e latte, con sgradevoli rumori di risucchio. Io, adulto, gli sedevo di fronte. Indossavo il maglione blu che oggi è diventato un po’ il mio brand personale, però sui calzoni corti che portavo da bambino. Ero divorato dalla fame, ma la mia tazza era vuota. Allungo la mano per prendere il pane e il latte, ma papà estrae fulmineo la pistola d’ordinanza, me la punta contro e fissandomi negli occhi mi dice: “No, tu no! Tu sei un traditore della Patria!” Poi si porta la pistola alla tempia, si spara e rovesciando la sedia si accascia a terra. Senza turbarmi, io allungo il braccio, prendo la sua tazza, e mi metto a mangiare ingordamente la sua zuppa. Era buonissima, mai mangiato niente di più saporito. Però, da quando ho fatto questo sogno, ho sempre i bruciori di stomaco. Lei che ne dice? Suo
Marcone

Caro Marcone,
che cosa Le dice il Suo sogno, con encomiabile chiarezza? Che non c’è zuppa per tutti. Veda un po’ Lei se preferisce mangiare e avere i bruciori di stomaco, o restare digiuno.

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Cara donna Mestizia,
stanotte, mentre facevo rifornimento a un distributore automatico sull’Autostrada dei Fiori e brontolavo tra me per il vertiginoso rincaro del carburante, il cielo stellato si è aperto, m’è comparso uno sterminato esercito di angeli armati di spade fiammeggianti, e una Voce mi ha apostrofato così: “Péntiti! Il Giudizio è vicino!” Ammetto che ci sono rimasto un po’ corto. Secondo Lei, c’ è da preoccuparsi?
Lupo Ezechiele


Caro Lupo Ezechiele,
non si preoccupi. Il mio consulente tecnico mi informa che si tratta di un sistema d’allarme, certo ingegnoso e a suo tempo leader sul mercato, ma ormai obsoleto, del quale restano ancora in uso gli ultimi esemplari. La ditta produttrice, fallita da tempo, non esegue più la manutenzione periodica, e il dispositivo è soggetto a frequenti malfunzionamenti.

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Cara e onorevole donna Mestizia,
obbedendo al comando di Sua Maestà l’Imperatore, resisto ormai da 68 anni in questa soleggiata isoletta del Pacifico. La dieta sana, l’esercizio fisico, la meditazione zen mi hanno conferito ottima salute e longevità. Confesso però che sono un po’ curioso di sapere come vanno le cose nel più vasto mondo. Può gentilmente aggiornarmi?
Bushido 2012

Caro Bushido 2012,
sarebbe interessato a ricoprire una mansione di responsabilità in un resort turistico? Mi invii a stretto giro di marea le coordinate della Sua isoletta e un Suo CV dettagliato, specificando le Sue eventuali competenze in questi campi: cucina e giardinaggio giapponese, arti marziali, danze etniche, sessualità tantrica, ikebana, cerimonia del tè, origami, suicidio assistito.



Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...

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