venerdì 14 luglio 2006



I ragazzi irresistibili: Draghi e Padoa-Schioppa
Che duetto! 



Nessuno è così ingenuo, al punto di credere nell'esistenza di un libero mercato e di una concorrenza perfetta.
I mercati sono in genere oligopolistici, con "tendenza", al monopolio. Quindi i costi vengono scaricati sui consumatori e i ricavi suddivisi tra gli oligopolisti. Parlare perciò di "mercati contendibili", a proposito della "concorrenza" tra un pugno di banche (in Italia le banche importanti si contano sulle dita di una mano: Unicredit, Capitalia, Bnl, Intesa, San Paolo) è semplicemente ridicolo. Di più: è addirittura farsesco far credere ai consumatori, con la complicità dei media, che da nuove fusioni e aggregazioni, il consumatore in futuro avrà tutto da guadagnare. Quando è risaputo - perfino dagli studenti del primo anno di economia - che più il numero delle imprese contendenti si riduce più si va verso una forma di mercato dove l'intera offerta rischia di finire concentrata nelle mani di un solo venditore, il quale, a sua volta, può esercitare un influsso decisivo sull'andamento dei prezzi, manovrando sulle quantità messe in vendita.
Eppure...
Ad esempio, il "duetto" di Draghi e Padoa-Schioppa dinanzi all'assemblea Abi, in favore di ulteriori fusioni bancarie, fa veramente capire quanto il mondo politico e bancario-economico consideri l'Italiano medio un cretino: un mezzo scemo che grida e salta col tricolore in mano. E fa pure capire, come al disprezzo "intellettivo", si aggiunga la presa per i fondelli, come prova la "storica" proposta, condivisa da Draghi e Padoa-Schioppa, di abolire i costi di chiusura dei conti correnti...
Come se il futuro di moltissime famiglie, inchiodate a mutui ventennali a tassi variabili, e dunque crescenti, dipendesse, da tre-quattro-cinquecento euro in meno. Per non parlare di piccoli imprenditori, respinti dalle banche, e finiti nelle sporche mani degli usurai.
Del resto, (riferisce il  "Corriere della Sera"  ), Padoa-Schioppa "si è rivolto ai banchieri come il 'vostro ministro' ". Mentre Draghi, che si sta rivelando una specie di termidoriano, fissava lungamente il Ministro dell'Economia, con la stessa ammirazione che di solito i giovani dipendenti zelanti hanno nei riguardi del capo ufficio: ovviamente, fino al giorno prima del suo pensionamento...
Povera Italia. E poveri pure gli Italiani... O no

Carlo Gambescia

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