martedì 24 novembre 2009

La destra e gli intellettuali alla Marcello Veneziani 
L'importanza di aprire una discussione



Riportiamo in home page due ironici commenti.

Invitiamo altri lettori a intervenire. Con l'unica condizione di firmarsi (nome e cognome, eccetera), oppure di comunicare preventivamente in privato le ragioni dell' anonimato: carlogambescia@yahoo.it
Sarebbe interessante, al di là delle "finte risposte" di Marcello Veneziani, aprire una discussione sulle ragioni del nullismo di una certa cultura di destra che, almeno qui in Italia, non riesce ad andare oltre il romantico neofascismo (basta fare un giro in Rete...) o il calambour qualunquistico al servizio di un gioco delle parti, tra destra degli affari (ex aennina e non) e intellettuali cinici. Come nel caso di Marcello Veneziani.
Il quale - ecco il punto - a differenza degli esponenti di punta delle lunatic fringes culturali, pubblica con Laterza, Mondadori, eccetera. E rappresenta (anche se Veneziani si atteggia a perseguitato) la destra ufficiale nelle istituzioni (Rai, Comitati Culturali, Premi, eccetera). In questo modo il nullismo culturale, accettato ufficialmente anche dalla sinistra riformista e radicale (alla quale fa comodo avere avversari di basso livello culturale), finisce però per non giovare, da un punto di vista sistemico (che non è il nostro personale) alla ricostruzione o al rinnovamento di una cultura di destra seria: conservatrice, liberale e democratica.
Ma c'è anche un'altra distinzione da fare, di tipo più morale che politico. Mentre i neofascisti sono in buona fede (nel senso che credono nei valori per i quali lottano), gli intellettuali cinici e opportunisti alla Veneziani no.
I primi vanno perciò rispettati, gli altri no.
Carlo Gambescia 
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Giacomo
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Se io fossi Veneziani risponderei così:
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1) Perché non scrivo sul SecoloRepubblica, poi se ci ha scritto Telese...
2) Perché non pubblico su Rizzoli.
3) Distanza di stile.
4) Perché ai tempi non c'erano ancora mali assoluti, e io mi facevo i cazzi miei.
5) Per soldi.
6) Questo chiedetelo a Fini.
7) Non criticavo quella del Msi, figurati un po'...ma poi c'è qualcuno che è ancora antisionista?
8) Perché Giano Accame ha condiviso le mie? Esiste ancora uno spazio filosofico-intellettuale di destra in italia?
9) Per sopravvivenza, puro darwinismo... e un pizzico di fascismo.
10) Quel che resta di una Volontà di potenza... non togliamoci almeno l'ultimo briciolo di autofanatismo...
Puro esercizio, nulla di mio o personale. Saluti!
Giacomo
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Marcello Teofilatto
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Niente male, Giacomo. Ci provo io:
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1) Perché è sempre meglio che leggerlo.
2) Per avere la metà o anche solo un quarto delle comparsate di Bruno Vespa.
3) E che, lo dovevo adottare da vicino?
4) Come diceva uno dei padri della cultura di destra, Leo Longanesi, "tengo famiglia".
5) Avevo promesso a suo tempo di incatenarmi se avessero allontanato Santoro e l'ho fatto: mi sono incatenato al mio posto.
6) Perché se no come faccio a presentarmi come libero pensatore indipendente?
7) Libero pensatore indipendente sì, ma fesso no.
8) Vedi risposta 4.
9) Perché Berlusconi è in difficoltà, ed è tradizione della destra sociale lo stare coi più deboli.
10) QUESTA E' CHIARAMENTE UNA PROVOCAZIONE FASCISTA!
Saluti da Marcello Teofilatto

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