martedì 19 dicembre 2006


Prodi e Berlusconi
Zero in condotta (politica)


C’è un principio che nobilita la politica. Quale? Quello dell’esemplarità. Il politico, soprattutto se di altissimo livello, come un (ex) Presidente del Consiglio, deve rappresentare, o comunque sforzarsi di rappresentare, un esempio “edificante” di comportamento. Insomma, un modello positivo da emulare. Perfino Machiavelli, riteneva, che anche il famigerato Principe, dovesse comportarsi come tale. Ed essere, anche a costo di fingere, un esempio per il popolo…
In Italia - e limitiamoci per ora alla Seconda Repubblica - siamo ben lontani da ogni modello di “esemplarità” politica. Anzi, trascurando le seconde e terze file del mondo politico, sembra proprio che i suoi massimi protagonisti, si preoccupino soltanto di dare in pasto agli italiani il peggio di se stessi.
Due esempi.
Il fatto che Berlusconi sia andato negli Stati Uniti per un piccolo intervento, al quale, tutto sommato, poteva sottoporsi anche in Italia, è prova di una totale mancanza di esemplarità. D’ora in avanti ogni italiano si sentirà autorizzato a recarsi all’estero per ragioni di salute. Perché - ecco il cattivo esempio - Berlusconi, col suo ridicolo “viaggio della speranza”, ha screditato ( oppure finito di) il sistema sanitario italiano. Ma quanti italiani si possono (e potranno) permettere economicamente di farsi “correggere l’aritimia” negli Usa? Pochi. E questo è l’altro aspetto sgradevole della questione: Berlusconi, se ci passa l’espressione, ha di nuovo sbattuto in faccia agli italiani la sua ricchezza…
Il fatto che Prodi nel 2003 abbia donato ai figli 870mila euro per acquisizioni immobiliari, sfruttando le inique detassazioni approvate dal governo di centrodestra, è un’altra prova di assoluta assenza di esemplarità. Perché, non basta dire - per difendersi - che si è agito "secondo quanto prevede la legge” (dalla lettera di Romano e Flavia Prodi all’Informazione di Reggio Emilia, vedi http://www.corriere.it/ ) Un politico, e soprattutto un ex Presidente del Consiglio, deve rappresentare un esempio: se una legge è iniqua non la si sfrutta per fini privati. Dal momento che un comportamento del genere rischia sempre di favorire nella gente comune analoghi atteggiamenti di tipo opportunistico. Il famigerato: “perché lui sì, io no…” C’è poco da aggiungere. Quanto a esemplarità politica, siamo messi proprio male. Povera Italia.

Carlo Gambescia

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