lunedì 17 luglio 2023

Il Memorandum Tunisia-Unione Europea, una valutazione

 


Non si non può dire che la filosofia del Memorandum firmato con la Tunisia non sia chiara: aiuti economici contro controlli alle frontiere della Tunisia (*). Può funzionare, se si prescinde dal feroce trattamento in termini di diritti umani dei migranti, dove esistono governi stabili e truppe fedeli . Ad esempio con la Libia non può funzionare. Inoltre un accordo, come quello firmato dai magnifici quattro, Von der Leyen, Meloni, Rutte per l’Europa e Saied per la Tunisia, non risolve le questioni di fondo legate all’instabilità politica ed economica africana, ai flussi demografici e alla finanza pubblica europea, ma semplicemente mette un tappo.

La Meloni “vende” l’accordo sotto il titolo di “filosofia alla Mattei”. In realtà non è proprio così: è come se negli anni Sessanta si fosse affidato a Lazio, Abruzzo e Molise il compito di fermare a pagamento il flusso dei migranti meridionali verso il triangolo industriale, respingendo o chiudendo in prigione quei poveri disgraziati con le valige di cartone. Di conseguenza, il Mezzogiorno sarebbe scoppiato e mafia, camorra, eccetera, avrebbero assunto poteri ufficiali.

Inoltre l’italia democristiana si sarebbe posta in linea di continuità con politica demografica del fascismo che aveva vietato per quasi vent’anni le migrazioni interne. Si legga Silone per un efficace quadro non solo letterario (**). Perciò piuttosto che di filosofia Mattei parleremmo di filosofia Mussolini. Mattei pagava tangenti per comprare petrolio. Mussolini, inintelligentemente aveva vietato migrazioni interne ed esterne: il paese non scoppiò demograficamente perché ci fu la guerra. Anche quella era una soluzione demografica.

Fortunatamente, nel dopoguerra, le cose non andarono così. Perché, finalmente, si riaprirono le “frontiere” interne.  Oltre ovviamente a quelle esterne. Tornammo  ad essere un paese normale.

Si dirà, a proposito del Memorandum Meloni (semplificando), meglio di niente. Dipende. Negli anni Sessanta le migrazioni interne verso il Settentrione, mutarono in meglio l’Italia, influirono sul costo del lavoro, modernizzarono il costume di tanti meridionali e favorirono la nostra seconda rivoluzione industriale.

Non per niente gli storici parlano tuttora di miracolo economico.

A tutto questo Giorgia Meloni, con la complicità dei  due leader europei, dice di no. Proprio come il duce.

Carlo Gambescia

(*) Qui nelle sue linee generali: https://www.agi.it/politica/news/2023-07-16/tunisia-firmato-memorandum-ue-22261844/ .
(**) Ci riferiamo a Fontamara (1933). Per uno studio storico ancora oggi valido che spiega il fallimento della politica fascista si veda A. L. Treves, Le migrazioni interne nell’Italia, Einaudi 1976.

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