martedì 3 ottobre 2023

Migranti, l’autunno della modernità

 


 

In un bellissimo passo de  L’autunno del Medio Evo, Johan Huizinga asserisce che quando la realtà smentisce continuamente l’ideale, l’ideale “si ritira sempre più nella sfera della letteratura, delle feste e del giuoco”. Si nutre insomma di illusioni. Si vuole  credere che nulla sia cambiato. Di qui l’importanza del cerimoniale (*). Il lettore prenda nota di quest’ultimo punto.

Huizinga nel suo libro affronta la questione del declino dei valori cavallereschi nei secoli XIV e XV. Il che, sebbene possa apparire curioso, ci riporta al violento attacco di Giorgia Meloni al giudice di Catania che non ha convalidato il fermo di quattro migranti rinchiusi nel centro di Pozzallo.

Dicevamo Huizinga: il lettore non si faccia trascinare nelle polemiche tra sostenitori dei paesi sicuri e insicuri come clausola per non imprigionare i migranti. Trascuri i particolari e si concentri sulla sostanza delle cose, che va ben oltre la questione dell’indipendenza della magistratura e della provenienza dei migranti.

E qual è la sostanza delle cose? Che si deve prendere atto che ai principi di libertà si bada sempre meno.

La realtà sembra smentirli perché, semplificando, come accade non solo in Italia, l’elettore vota per partiti che non nutrono per la libertà alcuna simpatia. Quindi questi valori finiscono per rifugiarsi nella sfera delle illusioni, della letteratura, eccetera. Oppure sono difesi dai giudici, che di altro si dovrebbero occupare.

Di qui però l’inevitabile accusa contro la magistratura, da parte di una destra che si autopromuove a rappresentante ufficiale della “nuova realtà” di vivere in un altro mondo, dii avere perduto ogni contatto con la realtà.

I giudici sono accusati di essere distanti dai i problemi della gente comune, “assediata” dai migranti, come si ripete con tattica goebbelsiana. La stessa polemica viene alimentata dalla destra contro la cosiddetta “sinistra al caviale”, accusata di vivere fuori dalla realtà, eccetera, eccetera.

Che esista una sinistra elitaria è inconfutabile, ma non è colpa della sinistra ma dei naturali processi sociali di stratificazione che incidono ovviamente sugli stili di vita e le forme mentalità. Quanto ai giudici si tratta, come essi stessi sostengono, di applicazione della legge. Di cerimoniale.

Però il vero problema è che la “nuova realtà” che la destra dice di rappresentare, a differenza della nuova realtà (allora) dell’Umanesimo e del Rinascimento (per ricollegarci al libro di Huizinga), oltre a non essere comprovata dai fatti (perché si tratta di una chiara sopravvalutazione del “pericolo” migratorio come a suio tempo quella dei nazisti verso gli ebrei), si nutre di valori regressivi. Perché è l’esatto contrario dell’umanesimo moderno fondato sul principio di libertà individuale .

La “nuova realtà” configurata dalla destra rimanda al Medio Evo: quello cupo, incapace di guardare oltre i confini della più piccola castellania, senza neppure quell’ideale di cavalleresco rispetto dell’avversario, che Huizinga riteneva penalizzato dallo sviluppo della modernità.

Pertanto, non è in gioco (o comunque non solo) l’indipendenza della magistratura, insomma il rispetto del cerimoniale, ma un valore di libertà, quello che mise in crisi definitiva il Medio Evo, ben condensato nel principio, come si diceva allora, “che l’aria delle città rende liberi”.

I contadini scappavano dai feudi che li legavano alla terra, per trovare un lavoro città. Da lì scaturì quella libertà di movimento, tradottasi in commerci di beni e idee , che ha fatto la grandezza dell’Occidente. E che va al di là delle stesse polemiche sull’indipendenza della magistratura.

Si badi bene, dietro l'ideologia dei  centri come Pozzallo, propugnata da politici come Giorgia Meloni,  si cela, neppure tanto bene,  il fantasma  di una mentalità arcaica che parifica nazionalismo e anguste castellanie medievali. Si nega al migrante l’aria della città.

Questa sarebbe la “nuova realtà”. Il lettore ricordi che ora sono imprigionati i migranti, dopo potrebbe essere il turno dei cittadini. La libertà è un bene indivisibile. Principio totalmente estraneo a una destra che non ha mai compreso la modernità. E che tuttora continua a disprezzarla.

 Carlo Gambescia

(*) J. Huizinga, L’autunno del Medio Evo, intr. di E. Garin, Sansoni, Firenze 1966, p. 141.

(**) Qui la vicenda (commentata): https://www.ilfoglio.it/politica/2023/10/02/news/le-bufale-di-meloni-contro-la-giudice-di-catania-5732205/ ; https://ilmanifesto.it/la-propaganda-di-meloni-contro-la-giudice-di-catania .  Si noti come due giornali, dalla linea politica opposta, difendano la stessa causa, però fermandosi alla difesa dell’indipendenza della magistratura. Gli articolisti non hanno letto Huizinga…

Nessun commento: