lunedì 23 ottobre 2023

La politica del sangue e della merda

 


Nel paese di Machiavelli di solito si cita la frase di Rino Formica (nella foto), un ministro socialista degli anni di Craxi, che definì la politica “sangue e merda”. Piaccia o meno, così era, così è, così sarà.

Probabilmente, la democrazia liberale ha diluito in parte, trasferendo sui mass media il “carico di lavoro sporco”, cioè il ruolo di ciò che si potrebbe chiamare la micro-tavola degli elementi “chimici” della politica (sangue e merda, per l’appunto), ma gli uomini sono quel che sono e il riflesso carnivoro torna sempre a farsi vivo.

In fondo la dinamica è semplice perché riflette quella di tutti i gruppi sociali umani: dalle bande criminali alle organizzazioni religiose e politiche, come i partiti. Insomma è diffusa a ogni livello, dalla cultura militante o accademica alle forze armate, perfino dentro stato maggiore. Conflitti, fino all’ultimo sangue e con ogni mezzo, per conquistare e conservare il potere.

Si pensi, da ultimo, al caso Meloni-Giambruno.

Se ci si perdona l’accostamento probabilmente poco riguardoso, la banda Meloni, ha subito reagito al colpo “sanguinoso” dell’altra banda, quella Berlusconi, con un bel “contratto”: un killer professionista mediatico, Siegfried Ranucci che ieri sera, su “Report”, cioè sulla Rai, ha lanciato una palata di “merda” contro Berlusconi, che significa Mediaset, quindi Forza Italia. Però, secondo alcuni,  il programma era annunciato da tempo. Perfetto. Forza Italia-Mediaset allora ha scelto la guerra preventiva. Ha attaccato subito.

Ora però, come si legge (“fonti di Via della Scrofa”), la banda Meloni minaccia di non avere più riguardi verso l’altra banda Berlusconi, i cui vertici sostenevano di non sapere nulla dell’altra palata di merda, opera di un altro killer mediatico professionista: Anthony Ricci. Alla guerra come alla guerra. Sangue e merda per l’appunto.

Qual è il succo del nostro discorso. Che se è vero, come è vero, che la politica è sangue e merda, nessun politico mai lo ammetterà e soprattutto mai rinuncerà a usare la micro-tavola degli elementi  "chimici" contro gli avversari.

Questo perché come insegnava Machiavelli, molto prima di Rino Formica, il “Principe” deve sembrare fedele, leale, onesto e religioso…

Il che spiega il vittimismo di Giorgia Meloni - per impietosire l'esercito televisivo dei pensionati e sfaccendati -   che fra una lacrima e l’altra (“Sono anch’io un essere umano”), ha artigliato Mediaset-Forza Italia. Come pure l’ipocrisia degli eredi (politici e non) di Berlusconi, che hanno dichiarato di non aver saputo nulla dell’esecuzione sommaria  di Giambruno anti Fratelli d’Italia di “Striscia”.  Tipo  "boss" seduto sulla poltrona del barbiere, entra un tale e pum-pum-pum...

Gasparri, in Commissione di Vigilanza, ha tentato di fermare, la puntata di "Report"  contro  Forza Italia, andata in onda ieri sera. Come però? Dicendo leggiadramente che la puntata di “Report” interferiva con le elezioni suppletive milanesi. La Rai, vedendosi servire la vendetta su un piatto d’argento,  è invece andata avanti come un treno. Colpo su colpo.

Quei “bravi ragazzi” della Rai e di Mediaset sono al lavoro. Ne vedremo delle belle. La sorda guerra tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, guerra tra bande, non finisce qui.

Carlo Gambescia

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