domenica 29 ottobre 2023

La cultura delle “nuove sintesi”: Buttafuoco presidente della Biennale con Cacciari che parla di “normale lottizzazione”

 


Un filonazista o comunque (nell’ipotesi più benevola) un grandissimo ammiratore dell’esercito tedesco però comandato a bacchetta, quando si dice il caso, da Hitler. 

Il nuovo presidente  della Biennale di Venezia  è  una specie di Mimì della serie di Montalbano, con pretese culturali, che non ha mai digerito la sconfitta del 1945. Parliamo di Pietrangelo Buttafuoco.

In copertina  un saggio della  sua celebrazione dell’eroico soldato tedesco al servizio di Hitler, racchiusa ne “Le uova del drago”.

Una nomina che gioca sulla smemoratezza dei siciliani e degli italiani… Invitiamo però gli amici lettori  a scandagliare l’intera “produzione”(parola grossa) di Buttafuoco, per trovarne dellle  belle, non ultima la sua passione per l’Islam che oppone al corrotto Occidente.

Questo Mimì di Montalbano, per nomina di un analfabeta politologico (il ministro Sangiuliano: non gli perdoneremo mai la sua pessima introduzione al Michels), andrà a ricoprire una carica istituzionale di valore internazionale. Un nazista, un fascista, o comunque un personaggio che tuttora scorge il nemico negli anglo-americani vittoriosi, che hanno riportato la libertà in Italia, calpestata proprio dal fascismo e dal nazismo, rappresenterà la cultura italiana nel mondo.

Che vergogna.

Per giunta, l’ineffabile Massimo Cacciari, ormai nonno della tuttologia filosofica italiana, oggi sulla “Stampa”, parla di “nulla di scandaloso” e di “normali pratiche di lottizzazione”. Certo “lottizzare” un fascista o comunque uno che “non ha dimenticato” è la cosa più normale del mondo.

A dire il vero, Cacciari, il “grande filosofo” dall’editoriale facile, negli anni Ottanta aprì a missini e postmissini. Si parlò allora, in convegni e incontri,  di “nuove sintesi” tra sinistra post marxista e “Nuova destra” italiana.

Perciò, a dire il vero, l’intervento sulla “Stampa” di Cacciari può essere ricondotto alle “nuove sintesi”. Però con una variante: non più quelle con l’onesto e colto Marco Tarchi ma le nuovissime “targate” Meloni, Sangiuliano, Buttafuoco… E Cacciari.

Quanto è brutta la vecchiaia. Che malinconia.

Carlo Gambescia

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