Le giuste parole dell’Eliseo
Attenzione ai superfascisti
Per
capire la reazione del Presidente Macron
- esternata attraverso il suo portavoce Gabriel Attal - sia chiaro parliamo di un vero
repubblicano, democratico e
liberale, in Italia non esistono figure
politiche del genere... Per capire la reazione, dicevamo, si dovrebbe
riandare alla storia della prima metà del Novecento.
Il
che purtroppo non è possibile, almeno in Italia. La parola “vomitevole”, se rivolta ai conati neo-nazionalisti, che
minano la liberal-democrazia italiana
è ben meritata. Ma per scoprirlo, ripetiamo, si dovrebbe riandare con la memoria a quel
che ha rappresentato in Francia e in Italia l’esperienza
nazi-fascista. Che cosa ha significato?
Il
trionfo del più bieco nazionalismo
antisemita e razzista, che si sviluppò in più momenti e che nella fase finale indossò la ripugnante maschera,
dunque "vomitevole", dei due servili
regimi di Vichy e Salò. E' vero che la storia, pur ripetendosi, non è mai uguale a se stessa, ma chiunque abbia buona cultura storica e sociologica, non può non scorgere nel neo-nazionalismo in tinta populista - soprattutto in quel “Prima gli Italiani”, “Prima i Francesi” - che porta milioni di voti a Marine Le Pen e Matteo Salvini, il punto di partenza di un pericoloso processo, politicamente dissolutivo dell'ordine liberal-democratico. E Macron, che ne ha giustamente a cuore i valori, scorge gli sgradevoli sintomi della malattia e prova giustamente ribrezzo.
Perché in Italia non ci si rende conto del pericolo? Due le ragioni, in particolare. A
scuola la storia si studia poco e male: si vive sotto la calotta del presentismo. Quindi i ragazzi, e dunque i futuri adulti, crescono storicamente amorfi, al di là del bene e del male. Inoltre, l’antifascismo di sinistra, con la
sua stupida virulenza, classista e ideologica, ha contribuito, per reazione (facilitato dall'amorfismo dell'uno vale l'altro), a diffondere la romantica ed equivoca credenza che il nazifascismo fosse in
fondo il nobile difensore dei valori della patria. Il sonno della ragione (l'amorfismo), può apparire banale ripeterlo (ma di banalità superiore si tratta), genera mostri (Salvini e Le Pen).
Si
tratta di un equivoco, tra l’altro, che
già all’epoca spinse molti uomini,
persone per bene, sia in Francia che in
Italia, a sposare, fino al punto di sacrificare la vita, la causa di Vichy e Salò, per difendere un frainteso senso dell' onore della patria, corrotto
dal virus nazionalista. Purtroppo, se
non per un gruppo di estremisti, a destra come a sinistra, la storia non è mai in bianco e nero. C'è sempre chi sbaglia, per così dire in buona fede, ritagliandosi un posto nella zona grigia della storia.
Tuttavia, a Salò e Vichy, esisteva un gruppo di superfascisti e supernazisti, che dava il tono politico, portando alle logiche ed estreme conseguenze lo stesso linguaggio di cui si nutrono ( e nutrono), Matteo Salvini e Marine Le Pen. O comunque sia la brodaglia culturale era ed è la stessa. In realtà, Mussolini e Pétain vendevano italiani e francesi agli occupanti nazisti. Altro che orgoglio nazionale. Sia detto questo con tutto il rispetto umano, per coloro che combatterono dalla parte sbagliata, credendo di essere dalla parte giusta.
Tuttavia, a Salò e Vichy, esisteva un gruppo di superfascisti e supernazisti, che dava il tono politico, portando alle logiche ed estreme conseguenze lo stesso linguaggio di cui si nutrono ( e nutrono), Matteo Salvini e Marine Le Pen. O comunque sia la brodaglia culturale era ed è la stessa. In realtà, Mussolini e Pétain vendevano italiani e francesi agli occupanti nazisti. Altro che orgoglio nazionale. Sia detto questo con tutto il rispetto umano, per coloro che combatterono dalla parte sbagliata, credendo di essere dalla parte giusta.
Un
linguaggio, che in potenza (nel senso delle sue possibilità evolutive, o meglio involutive) merita,
giustamente, di essere definito "vomitevole". Perché conduce direttamente a Salò
e Vichy. E ancora più indietro all’Italia e alla Germania sotto Mussolini e
Hitler. Ogni nazionalismo, comincia con “prima questo, prima quello”, per
poi finire in un bagno di sangue. Cosa ben diversa dallo spirito di nazionalità che distinse il Risorgimento italiano, quale liberazione dal dominatore straniero, imposto dal Congresso di Vienna. Per inciso, la Restaurazione fu subita, invece i Trattati di Roma, un secolo e mezzo dopo, sono frutto di una libera scelta. Mai dimenticarlo.
Si
dia un’ occhiata ai titoli dei giornali di destra di oggi: agghiaccianti. Sembra di essere
tornati all’Italia della Sanzioni . Ancor più rilevante, sotto il profilo della
lenta marcia di Salvini verso il potere assoluto, è la silenziosa connivenza della stampa a
grande tiratura. In buona sostanza, gli estremisti lo applaudono, i moderati
non lo criticano.
L’overdose
nazionalista provocò due disastrose guerre mondiali. Invece, l’unità europea ha portato pace, benessere e libertà. Il
linguaggio delle destre populiste, ci riconduce indietro di novant’anni, alle "vomitevoli" parole d'ordine di allora. I barconi dei disperati e l'euro sono solo scuse per gonfiare il petto. La bestia nazionalista sta uscendo dal letargo.
Certo, Emmanuel Macron - come oggi scrivono, con livore degno di miglior causa, i giornali di destra - può anche fare una politica dell'interesse nazionale - sono le costanti del politico - ma il suo punto di vista è liberal-democratico, aperto all'Europa. Macron non strizza l'occhio al linguaggio e ai valori biecamente nazionalisti degli antenati fascisti e nazisti, come invece fanno Matteo Salvini e Marine Le Pen. C'è una bella differenza: come quella che passa tra il Risorgimento e il fascismo.Ciò purtroppo significa, che il peggio, politicamente parlando, potrebbe essere dietro l'angolo.
Certo, Emmanuel Macron - come oggi scrivono, con livore degno di miglior causa, i giornali di destra - può anche fare una politica dell'interesse nazionale - sono le costanti del politico - ma il suo punto di vista è liberal-democratico, aperto all'Europa. Macron non strizza l'occhio al linguaggio e ai valori biecamente nazionalisti degli antenati fascisti e nazisti, come invece fanno Matteo Salvini e Marine Le Pen. C'è una bella differenza: come quella che passa tra il Risorgimento e il fascismo.Ciò purtroppo significa, che il peggio, politicamente parlando, potrebbe essere dietro l'angolo.
Per
non capire questo, o si è stupidi, magari con la memoria corta, o si è superfascisti e quindi ci si ritiene dalla parte della ragione e si vuole vendetta.
Macron ci richiama,
tutti, alla conoscenza della storia e alla difesa della società liberal-democratica. Il pericolo è grande. Il
superfascismo va combattuto con tutti i mezzi.
Carlo Gambescia