Diego Fusaro, un cretino che piace
Un lettore mi ha chiesto un giudizio su Diego Fusaro, “incoronato” da “Le Figaro” come consigliere informale di Salvini
e Di Maio (*).
Gli ho risposto, parafrasando il giudizio di Croce sulla decadenza
italiana nel Seicento ("decadenza che si abbracciava ad altra decadenza", quella
spagnola), magari in modo
meno elegante: un cretino che abbraccia altri due cretini…
L’intervista del
“giovane filosofo” è emblematica. Di che cosa? Della grave situazione politica e culturale che
sta attraversando un’ Europa (con
l’Italia in prima linea) a rischio populista. Le ragioni dell’esemplarità sono almeno due.
La prima è che Fusaro (peccato, sia solo una testimonianza orale di
una persona scomparsa, mi
si creda però, ne va del mio onore) è “ per ora, un pappagallino, forse crescerà, forse no, chissà…”. Diciamo che è rimasto un
pappagallo. Che parla a
vanvera, di cose che non conosce, o conosce appena, o fa finta di conoscere. E ripete, ripete, ripete.... E chi parla a vanvera è un
cretino, dal momento che la stupidità dei discorsi
di Fusaro, sconfina nell’assurdo. Perché, parliamo di assurdità
Si prenda, come esempio, il seguente passaggio dell’intervista.
Si prenda, come esempio, il seguente passaggio dell’intervista.
"Sì, assolutamente. Nel nostro tempo,
quello del capitalismo finanziario, la vecchia dicotomia destra-sinistra è
stata sostituita dalla nuova dicotomia alto-basso, padrone-schiavo (Hegel).
Sopra, il padrone ha il suo posto, vuole un mercato più deregolamentato, più
globalizzazione, più liberalizzazione. Sotto, il servo
"nazionalsocialista" (Gramsci) vuole meno commercio libero e più
stato nazionale, meno globalizzazione e difesa dei salari, meno Unione Europea
e più stabilità esistenziale e professionale. Il 4 marzo in Italia non è stata
la vittoria della destra, né della sinistra: il basso vince, il servo. Ed è
rappresentato dal M5S e dalla Lega, le parti che il padrone globale e i suoi
intellettuali diffamano come "populisti", vale a dire i vicini del
popolo e non l'aristocrazia finanziaria (Marx). Se sono populisti, bisogna dire
che le parti del padrone sono decisamente demofobe, odiano la gente".
Assurdo è ciò che è contrario a ogni evidenza logica (e filologica, benché il terreno filologico sia accidentato,
ci si pesca quel che si vuole: Cacciari, purtroppo docet). E assurdo è l’uso che Fusaro fa di pensatori come Hegel, Gramsci e Marx. Ne dà un’ interpretazione talmente
elementare, da bignamino, che l’indeterminatezza regna
sovrana. E ciò che è indeterminato resta né vero nel falso. Esiste dio? Chi lo sa? Se uno ci crede,
eccetera, eccetera. Se uno non ci crede eccetera, eccetera. Detto in breve, ciò che è
indeterminato è fuori di ogni evidenza logica. Tradotto: Hegel, Gramsci e Marx, secondo
Fusaro. Esiste il dio
Fusaro? Sì, allora eccetera, eccetera… Non
esiste, allora, eccetera, eccetera. Atti fede. Di primo livello, nella divinità Fusaro, come pensatore, e di secondo livello, in quella di Hegel Gramsci e Marx (secondo, ovviamente, il divinpensiero del "giovane filosofo").
La seconda cosa, è che, se le cose stanno così, nel
senso che più si dicono cose assurde più si è “influenti” (come si legge
nell’intervista), Fusaro
parla però lo stesso
confuso e feroce linguaggio
della Guerra Civile Europea
(leggersi Nolte sull’incandescente dialettica politico-mediatica degli anni
Venti del Novecento). I contenuti del discorso
pubblico di Fusaro
sono pre-fascisti e
pre-nazisti (né destra né sinistra, nazionalismo, statolatrismo, anticapitalismo, antiamericanismo) e comunque sia,
come per ogni buon demagogo, Fusaro non nasconde simpatie per le forme
di governo autoritarie, come si legge qui.
"Sì, Salvini e Di Maio stanno
guardando alla Russia. E questa è una buona cosa. La Russia di Putin è ora
l'unica resistenza contro l'imperialismo del dollaro, cioè contro
l'americanizzazione del mondo, conosciuta anche come globalizzazione. È meglio
avere un mondo multipolare, come diciamo in questi giorni, invece dell'incubo
della "monarchia universale" (Kant), vale a dire di un singolo potere
che invade il mondo intero. L'Italia dovrebbe emergere dalla NATO, liberarsi
dalle oltre 100 basi militari statunitensi e cercare di riguadagnare la propria
sovranità monetaria, culturale ed economica, aprendosi alla Russia e agli stati
non allineati".
Naturalmente, poiché siamo davanti ad
assunti di tipo indeterminato, Fusaro, quando si deve
difendere, gioca la carta dell’obscurum per obscurius, come
ad esempio qui.
“Assolutamente. Non bisognava correre
rischi. L'Italia, come tutti i paesi europei, vive sotto una perenne dittatura
finanziaria dei mercati. Ovvero un totalitarismo glamour, il totalitarismo del
mercato capitalista. I mercati chiedono, i mercati sono nervosi: sono divinità
che decidono dall'alto […]”.
Ora, resta da capire come si
può definire un sistema sociale, fondato sulla libertà individuale,
anche economica, di mercato, totalitario… Detto
altrimenti: per Fusaro - ammesso e non concesso che, in
teoria, la dittatura politica sia uguale a quella dei mercati - non
c’è alcuna differenza, neppure di fatto, tra le
schutzstaffel e gli assicuratori.
Risulta evidente l’enorme stupidità di una
impostazione del genere, per giunta nobilitata scomodando le
figure di Hegel, Marx e Gramsci, ovviamente
liberamente reinterpretate, secondo una retorica dell’indeterminatezza. Non per questo meno scevra da una intransigenza, per
chiamare le cose con il loro nome, degna del Mein Kampf.
Ora, che un intellettuale, mediocre e
fazioso, come Fusaro, sia visto, a torto o ragione,
all’estero, come “influente”, al punto, come si
legge, di dettare la linea ideologica a Salvini e Di Maio è
abbastanza grave. Ma all’estero si possono anche sbagliare, talvolta fuori
d’Italia, nelle redazioni, in fondo come da noi (tutto il mondo è paese),
si orecchia, per lavorare di meno, eccetera,
eccetera.
Inoltre, che Salvini e Di Maio, non
smentiscano è altrettanto grave. Ma si tratta di due
cretini. Infine, risulta però più grave, di ogni cosa, che un
cretino come Fusaro, cretino pericoloso,
attenzione, faccia opinione in Italia. Potenza dei mass media? Soprattutto
televisivi, che, sconsideratamente, lo invitano? Può
darsi. Ma le tv ragionano in termini di
ascolti. Diciamo quindi che è un cretino che piace a una massa di
cretini. Poveri noi.
Carlo
Gambescia
(*) http://www.lefigaro.fr/vox/politique/2018/06/15/31001-20180615ARTFIG00394-entretien-avec-diego-fusaro-l-homme-qui-murmure-a-l-oreille-de-di-maio-et-salvini.php .
Qui la traduzione italiana: http://www.affaritaliani.it/politica/l-uomo-che-sussura-a-di-maio-e-salvini-le-figaro-incorona-diego-fusaro-546206.html .