giovedì 7 giugno 2018

La Camera  ha votato  la fiducia al Governo Conte
E tu di che opposizione sei?
 
Caduta di Prodi (2008).  Deputati  An,  festeggiano, non proprio  in  stile  Westminster.  Mal gliene incolse. Dove sono finiti? 
  
Abbiamo, finalmente un governo. Anche in senso formale, perché dopo il Senato, anche la Camera  ha votato  la fiducia alla coalizione giallo-verde.   E l’opposizione? Una parola, definirla tale… 
Come in tutti i sistemi proporzionali, le opposizioni si  riuniscono solo per distruggere il comune nemico: la maggioranza di governo. Per poi dividersi di nuovo. Per una esempio storico, nella Germania di Weimar, proporzionalista,  comunisti e nazisti, fecero tutto quel che era  possibile per abbattere il  governo socialdemocratico. Alla fine, riuscirono, e bene. Ma solo  Hitler passò all’incasso.  Dopo di che avviò i comunisti (salvo quei sindacalisti pronti a passare,  armi e bagagli,  ai sindacati nazisti) verso i campi di concentramento. Dove ad attenderli c’erano i socialdemocratici e oppositori vari.
In Spagna, per contro -  notizia di questi giorni -  dove si applica il proporzionale ( che però, per struttura ridotta dei collegi, privilegia i partiti maggiori),  esiste il meccanismo della sfiducia costruttiva,  che impone, automaticamente  un nuovo Premier, in sostituzione di quello sfiduciato. Tuttavia,  che poi si riesca, a governare, con maggioranze di fortuna, è altra cosa. L’istituto esiste anche in Germania, Belgio, Israele  e  in alcuni paesi dell’Est. Di regola,  esso  serve per accompagnare i partiti (tutti)  alle elezioni. Diciamo in modo indolore, o quasi.    
Pertanto, il proporzionale (con correttivo o meno),  non solo può determinare maggioranze, politicamente anomale (prima e dopo le elezioni),  come è accaduto in Italia, ma anche opposizioni incapaci, ripetiamo,  di trasformarsi (sfiducia costruttiva o meno) in maggioranze parlamentari politicamente coese ed efficaci. Di conseguenza,  il ricorso alle urne sembra  l’unica medicina, neppure risolutiva,  in grado di curare  i mali del proporzionalismo.
Questo sul piano formale.  Su quello sostanziale,  le cose vanno addirittura peggio. Ci spieghiamo subito.  
Le opposizioni, proprio perché consapevoli della loro totale irresponsabilità politica ( poiché sono certe  di non essere chiamate a governare, dunque di dover rendere conto, eccetera),  devono però al tempo stesso:  uno, differenziarsi dai programmi delle maggioranze (spesso coalizionali, quindi già contraddittori di proprio); due, diversificare le proprie  idee  da quelle  delle opposizioni concorrenti. Insomma,  non dovendo rispondere di nulla, e costrette a dire sempre qualcosa che colpisca l'attenzione  dell'elettore,  giocano a spararle, e di grosse.  
Sicché al ciclo elettorale delle promesse programmatiche, che non devono essere mantenute, perché si sono perdute le elezioni,  va a sommarsi il ciclo post-elettorale  dell’irresponsabilità sistematica. Le varie opposizioni si confrontano in Parlamento  all’insegna del tutti contro tutti, puntando su  un opportunistico, quanto irrealistico, gioco al ribasso o al rialzo, contro il governo,  in base alle circostanze.
A ciò  si aggiunga il fattore CN.  Che sta per Carattere Nazionale.  Ossia l’inevitabile  tendenza,  che accomuna quasi tutti i partiti italiani (e gli italiani stessi),  al demagogico culto comune dell’assistenzialismo:  una specie di poker d’assi, tipicamente italiano,  da calare ogni volta (dalle pensioni di invalidità a tappeto di democristiana memoria al reddito di cittadinanza pentastellato), che fa vincere le elezioni e  lievitare il deficit pubblico,  condannando al fallimento  governi via via sottoposti  a una crescente e insostenibile  pressione economica e  sociale,  da parte di un cittadino (parola grossa...)  che desidera egoisticamente socializzare perdite e privatizzare i profitti.       
Come risulta evidente,  tutti questi  fattori negativi ( dal  sistema proporzionale al  gioco al rialzo di tutto i partiti, di governo come di opposizione, prima, durante e dopo le elezioni) finiscono per rendere l'Italia ingovernabile. 
Di regola, invece,  il maggioritario è più affidabile. Nell’ esperienza italiana non ha funzionato, perché innestato su coalizioni e non su partiti unici, programmaticamente forti e politicamente coesi. Negli anni  del bipolarismo imperfetto tra Dc e Pci,  il proporzionalismo in qualche modo invece funzionò, perché basato su due forze principali, abbastanza coese, e comunque inchiodate,  a causa della Guerra fredda,  nei rispettivi ruoli di maggioranza e opposizione, salvo però accordarsi o dividersi su alcune questione specifiche. Ma questa è un'altra storia.  
Ora invece siamo al tutti contro tutti. Ad esempio,  i giornali di oggi evidenziano i nodi critici, interni alla maggioranza giallo-verde, come d'altro canto, enfatizzano  le inevitabili  divisioni tra variopinte opposizioni, unite solo dal desiderio di  far  esplodere ogni possibile contraddizione, interna ed esterna alla  maggioranza. Per andare dove? Bella domanda.  Nessuno dice. 
Per colmo  dell’ironia, su questi basi, elettorali, governative e politiche,  ci si vorrebbe “far rispettare in Europa”.
Sarà dura. Anzi durissima.

Carlo Gambescia