Carlo
Gambescia, Retorica della transigenza.
Giano Accame attraverso i suoi libri,
Edizioni Il Foglio, Piombino (LI)
2018, pp. 120, euro 10,00 -
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Dalla Prefazione...
Nell’imminenza
del decennale della scomparsa di Giano Accame,
pubblichiamo
questo modesto studio dedicato a un prestigioso intellettuale
della
rive droite italiana.
Non abbiamo altra pretesa se non quella
di
fornire una griglia interpretativa, assai ristretta, perché intenzionalmente
basata
solo sui suoi libri. Quindi si tratta di una prima prospezione
da
verificare alla luce di ulteriori ricerche, soprattutto archivistiche,
sull’intera
opera e biografia.
Per
ora il lettore si trova sotto gli occhi non uno studio storico in senso
stretto,
né di storia delle idee, né di storia della cultura fascista e postfascista.
Bensì
davanti al lavoro di un sociologo, rimasto comodamente
seduto
alla scrivania, un demaistriano (Xavier) viaggio intorno alla
propria
camera. Uno studio che, euristicamente, rinvia alla sociologia
della
conoscenza di vecchia scuola, che si imponeva di studiare non solo
le
radici sociali del pensiero, ma anche le forme di argomentazione e
articolazione
delle idee, ritenute come depositarie di una propria sostanza
sociale
e umana: un’analisi del come si dice che però inevitabilmente
rimanda
al cosa si dice.
Crediamo
che la retorica della transigenza, quale forma argomentativa
aperta,
imperniata sulla tolleranza, che si oppone alla retorica
della
intransigenza, forma chiusa, sfigurata dalla rigidezza ideologica,
innervi,
valorizzandola, l’opera di Giano Accame.
Di
regola, gli intellettuali di destra sono considerati dogmatici e contrari
a
ogni forma di dialogo. Nelle pagine che seguono quanto meno a
proposito
di Giano Accame, cercheremo di provare il contrario.
Al
lettore l’ardua sentenza.
C.G.