sabato 2 giugno 2018


Carlo Gambescia, Retorica della transigenza. Giano Accame attraverso i suoi libri, 
Edizioni Il Foglio, Piombino (LI) 2018, pp. 120,  euro 10,00 - ilfoglio@infol.it


Dalla  Prefazione...

Nell’imminenza del decennale della scomparsa di Giano Accame,
pubblichiamo questo modesto studio dedicato a un prestigioso intellettuale
della rive droite  italiana. Non abbiamo altra pretesa se non quella
di fornire una griglia interpretativa, assai ristretta, perché intenzionalmente
basata solo sui suoi libri. Quindi si tratta di una prima prospezione
da verificare alla luce di ulteriori ricerche, soprattutto archivistiche,
sull’intera opera e biografia.
Per ora il lettore si trova sotto gli occhi non uno studio storico in senso
stretto, né di storia delle idee, né di storia della cultura fascista e postfascista.
Bensì davanti al lavoro di un sociologo, rimasto comodamente
seduto alla scrivania, un demaistriano (Xavier) viaggio intorno alla
propria camera. Uno studio che, euristicamente, rinvia alla sociologia
della conoscenza di vecchia scuola, che si imponeva di studiare non solo
le radici sociali del pensiero, ma anche le forme di argomentazione e
articolazione delle idee, ritenute come depositarie di una propria sostanza
sociale e umana: un’analisi del come si dice che però inevitabilmente
rimanda al cosa si dice.
Crediamo che la retorica della transigenza, quale forma argomentativa
aperta, imperniata sulla tolleranza, che si oppone alla retorica
della intransigenza, forma chiusa, sfigurata dalla rigidezza ideologica,
innervi, valorizzandola, l’opera di Giano Accame.
Di regola, gli intellettuali di destra sono considerati dogmatici e contrari
a ogni forma di dialogo. Nelle pagine che seguono quanto meno a
proposito di Giano Accame, cercheremo di provare il contrario.
Al lettore l’ardua sentenza.
                                                                                          C.G.