martedì 19 giugno 2018

Gli insulti  della sinistra  rafforzano  il leader della Lega 
Salvini però resta  pericoloso 
(e vi spieghiamo perché)





Salvini ama  la  provocazione. Al riguardo  si è parlato di campagna elettorale permanente. In realtà però  -  parliamo del  Ministro dell’Interno -   alle sue  "sparate"  sembra far  seguire i fatti.    
Uno. L’Aquarius  ha trovato le porte chiuse in Italia.  Invece, fortunatamente, ha  trovato aperte quelle spagnole. Inciso:  sul rapporto provocazione-fatti, occorrerà capire, se sotto pressione, Salvini  riuscirà  a mantenere il controllo.  Al momento mostra di essere un abile dissimulatore, pescando ovviamente, per le idee basiche,  all’interno di un immaginario di estrema destra.
Dicevamo, Salvini ha sbattuto la porta in faccia a  circa seicento disperati. Agendo però  "da papà, nell’interesse dei bambini italiani  e africani".  Sottotesto, ognuno tutelato, “ ma a casa sua”, meno immigrati in Italia, più risorse per  i figli italiani  e briciole (ma non si  dice) per quelli africani. Il discorso, quello dei bambini,  è chiaramente razzista,  eppure Salvini usa la parolina magica: lui è un “papà”. Che si preoccupa per i suoi bimbi. Anzi,  per tutti i bimbi del mondo.
Due. Da Ministro dell’Interno, dichiarazione delle ultime ore,  vuole censire i Rom:  cosa inutile, come la prodezza dell’Aquarius  ( a fronte di una riduzione di quasi il novanta per cento degli “arrivi” via Mediterraneo). Per i nomadi,  in caso di  illeciti penali, come per tutti gli altri cittadini, bastano le normali misure di polizia. A che serve censirli?   A meno che,  non si voglia introdurre una legislazione speciale  su basi etniche. Questo potrebbe essere il retro-pensiero, neppure tanto retro, tipico di  quell’ immaginario di estrema destra che anima le scelte concrete di Salvini. Quindi saremmo davanti, a un atto di vero e proprio razzismo. Eppure il leader della Lega, anche in questo caso, usa una parolina magica: nessun censimento la nostra è una “ricognizione”. Et voilà, il gioco (dissimulatorio) è fatto.
Quando scriviamo che Salvini è pericoloso,  ci riferiamo alla sua capacità di dissimulare, di  giocare abilmente con le parole, nascondere, occultare, pur  facendosi capire quanto basta,  dai suoi lettori. Tiger, l’indiano, inseparabile amico di Tex,  direbbe che Salvini parla con lingua biforcuta.   
Per fare un esempio, forse eclatante, che però  piace tanto alla sinistra: Hitler, negli Trenta, fino alla guerra, ogni volta che riarmava e  si pappava un vicino,  dichiarava che quel che faceva era solo   per la pace, che lui era un uomo di pace, e che quella era l’ultima volta… I britannici, per esempio abboccarono. Inutile ricordare come finì.
Si noti, oggi,  il comportamento della Commissione Europea durante la crisi dell’Aquarius: silenzio assordante. Si veda, pur con modalità diverse, come Francia e Germania,  mantengano, nonostante tutto,  un atteggiamento  di apertura nei riguardi di un’Italia, impresentabile,  populista e fascistoide. 
Il problema non è semplicemente  legato al fatto che l’Italia, “ora alz[i] la voce”, bensì, a un altro capolavoro politico di Salvini che ha incoronato come Presidente del Consiglio, ingannando  i fessacchiotti pentastellati, una figura mediocre quel tanto che serve (all'interno), ma capace di parlare (all'esterno) la lingua di legno dell’Ue, senza però essere dalla parte dell’Ue:  Giuseppe Conte.  Sia detto per  inciso,  Salvini, per ora,  mostra di essere  anche fortunato: 1)  la Spagna  lo ha tirato fuori da successive, non simpatiche,  prove di forza; 2)  ha  trovato dinanzi  a sé un Mattarella politicamente innocuo o quasi.  E non solo  in occasione  dell'Aquarius: il governo giallo-verde è una specie di  regalo del Presidente della Repubblica. Mai dimenticare che la fortuna in politica, fin che dura, ha la sua importanza. 
Pertanto, l’isteria  della sinistra, che grida al nuovo Hitler, guardando solo al “prodotto finale” (guerre, e campi di sterminio), per un verso colpisce nel segno, per l’altro però  sottovaluta il “prodotto in progress”, ossia per quali vie dissimulatorie  Hitler, imbrogliando  gli elettori, vellicandone gli istinti carnivori, pervenne,  non solo al potere,  ma  causò  la distruzione della Germania e di un mucchio di altre nazioni.
Occorre invece mantenersi sul piano razionale. Calma e gesso, come davanti al tavolo del biliardo. Perché gridare ai quattro venti, come fa l'inconcludente Martina,  che “il censimento dei Rom è aberrante”? Perché insultare?  Basta  dire, con tutta la calma del mondo, che è  inutile. Come era perfettamente inutile, perché potevamo accoglierli senza alcun problema, tenere a mollo, per una settimana,  tra l’altro a spese nostre (o quasi), i  disperati dell’Aquarius.
Allora, forse,  una risata potrebbe fare di più del severo cipiglio dell’antifascista dolente?  Non ne siamo sicuri,  anche  perché,  i comici televisivi,  già  esercitano la  loro  vis  senza grandi risultati, e solo contro la destra o quasi… In realtà,  al buon senso di Salvini, che è finto, andrebbe opposto il buon senso, vero, di un’opinione pubblica riformista e liberale. E, cosa più importante,  di partiti capaci di intercettare il voto moderato, non di strepitare come bambini capricciosi. I necrofori, come Martina, non portano da nessuna parte.
E  invece ci si agita,  ci si offre al ridicolo: perché, per ora -  ecco  il punto - Salvini  non è  Hitler. Però, però, però,  come l’autore del  Mein Kampf,  è un grandissimo  dissimulatore. Un istrione di prim'ordine. Su questo punto si dovrebbe insistere, razionalmente, evidenziando le contraddizioni. Sempre che, Salvini, di qui a qualche a tempo, se messo sotto pressione, provi  di “ non saper reggere”.  E  abbandoni il campo. Se  non si hanno (fino in fondo) le capacità,  la fortuna da sola non basta.  Quindi anche questa è un’incognita. Interessante. Da seguire.
Ripetiamo, per ora,  l’unica cosa che non si deve fare  è insultarlo, perché si  rischia di  trasformare il leader post-padano in  vittima: il  dissimulatore non cerca altro…   O peggio ancora,  si rischia di   offrire  il destro all'ironia.  Facile  immaginare  il twitt di Salvini in argomento: "Certo, io nazista. Passatemi  Himmler." Con Martina a fare la figura di  Castellani, la spalla di  Totò, che si sente rispondere dal Principe: "Ah!, Lei è l'Onorevole Trombetta, coniugato con la Signora Bocca, Trombetta in Bocca".
Al di là delle battute, la  questione è delicata, molto delicata.  Serve il fioretto. Se non addirittura il veleno.       
Carlo Gambescia     
                                                         

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