Gli insulti della sinistra rafforzano il leader della Lega
Salvini ama la provocazione. Al riguardo si è parlato di campagna elettorale permanente. In realtà però - parliamo del Ministro dell’Interno - alle sue "sparate" sembra far seguire i fatti.
Uno. L’Aquarius ha trovato le porte chiuse in Italia. Invece, fortunatamente, ha trovato aperte quelle spagnole. Inciso: sul rapporto provocazione-fatti, occorrerà
capire, se sotto pressione, Salvini
riuscirà a mantenere il controllo. Al
momento mostra di essere un abile dissimulatore, pescando ovviamente, per le idee basiche, all’interno di un immaginario di estrema
destra.
Dicevamo, Salvini ha sbattuto la porta in faccia a circa seicento disperati. Agendo però "da papà, nell’interesse dei bambini italiani e africani". Sottotesto, ognuno tutelato, “ ma a casa sua”, meno immigrati in Italia, più risorse per i figli italiani e briciole (ma non si dice) per quelli africani. Il discorso, quello dei bambini, è chiaramente razzista, eppure Salvini usa la parolina magica: lui è un “papà”. Che si preoccupa per i suoi bimbi. Anzi, per tutti i bimbi del mondo.
Dicevamo, Salvini ha sbattuto la porta in faccia a circa seicento disperati. Agendo però "da papà, nell’interesse dei bambini italiani e africani". Sottotesto, ognuno tutelato, “ ma a casa sua”, meno immigrati in Italia, più risorse per i figli italiani e briciole (ma non si dice) per quelli africani. Il discorso, quello dei bambini, è chiaramente razzista, eppure Salvini usa la parolina magica: lui è un “papà”. Che si preoccupa per i suoi bimbi. Anzi, per tutti i bimbi del mondo.
Due. Da Ministro dell’Interno, dichiarazione delle ultime ore, vuole censire
i Rom: cosa inutile, come la prodezza
dell’Aquarius ( a fronte di una
riduzione di quasi il novanta per cento degli “arrivi” via Mediterraneo). Per i
nomadi, in caso di illeciti penali, come per tutti gli altri
cittadini, bastano le normali misure di polizia. A che serve censirli? A meno che, non si voglia introdurre una
legislazione speciale su basi etniche. Questo potrebbe essere il
retro-pensiero, neppure tanto retro, tipico di
quell’ immaginario di estrema destra che anima le scelte concrete di
Salvini. Quindi saremmo davanti, a un atto di vero e proprio razzismo. Eppure
il leader della Lega, anche in questo caso, usa una parolina magica: nessun censimento la nostra è una “ricognizione”. Et
voilà, il gioco (dissimulatorio) è fatto.
Quando
scriviamo che Salvini è pericoloso, ci riferiamo alla sua capacità di
dissimulare, di giocare abilmente con le
parole, nascondere, occultare, pur
facendosi capire quanto basta,
dai suoi lettori. Tiger, l’indiano, inseparabile amico di Tex, direbbe che
Salvini parla con lingua biforcuta.
Per
fare un esempio, forse eclatante, che però
piace tanto alla sinistra: Hitler, negli Trenta, fino alla guerra, ogni
volta che riarmava e si pappava un vicino, dichiarava che quel che faceva era solo
per la pace, che lui era un uomo
di pace, e che quella era l’ultima volta… I britannici, per esempio
abboccarono. Inutile ricordare come finì.
Si
noti, oggi, il comportamento della
Commissione Europea durante la crisi dell’Aquarius: silenzio assordante. Si
veda, pur con modalità diverse, come Francia e Germania, mantengano, nonostante
tutto, un atteggiamento di apertura nei riguardi di un’Italia, impresentabile, populista e fascistoide.
Il
problema non è semplicemente legato al
fatto che l’Italia, “ora alz[i] la voce”, bensì, a un altro capolavoro politico
di Salvini che ha incoronato come Presidente del
Consiglio, ingannando i fessacchiotti
pentastellati, una figura mediocre quel tanto che serve (all'interno), ma capace di parlare (all'esterno) la lingua di legno dell’Ue, senza però essere dalla parte dell’Ue: Giuseppe Conte. Sia detto per inciso, Salvini, per ora, mostra di essere anche fortunato: 1) la Spagna lo ha tirato fuori da successive, non simpatiche, prove di forza; 2) ha trovato dinanzi a sé un Mattarella politicamente innocuo o quasi. E non solo in occasione dell'Aquarius: il governo giallo-verde è una specie di regalo del Presidente della Repubblica. Mai dimenticare che la fortuna in politica, fin che dura, ha la sua importanza.
Pertanto,
l’isteria della sinistra, che grida al
nuovo Hitler, guardando solo al “prodotto finale” (guerre, e campi di
sterminio), per un verso colpisce nel segno, per l’altro però sottovaluta il “prodotto in
progress”, ossia per quali vie dissimulatorie Hitler,
imbrogliando gli elettori, vellicandone
gli istinti carnivori, pervenne, non
solo al potere, ma causò la distruzione della Germania e di un mucchio di altre nazioni.
Occorre invece mantenersi sul piano razionale. Calma e gesso, come davanti al tavolo
del biliardo. Perché gridare ai quattro
venti, come fa l'inconcludente Martina, che “il censimento dei Rom è aberrante”? Perché insultare? Basta dire, con tutta la calma del mondo, che è inutile. Come era perfettamente
inutile, perché potevamo accoglierli senza alcun problema, tenere a mollo, per
una settimana, tra l’altro a spese
nostre (o quasi), i disperati
dell’Aquarius.
Allora, forse, una risata potrebbe fare di più del severo
cipiglio dell’antifascista dolente? Non
ne siamo sicuri, anche perché,
i comici televisivi, già esercitano la loro vis
senza grandi risultati, e solo contro la destra o quasi… In
realtà, al buon senso di Salvini, che è
finto, andrebbe opposto il buon senso, vero, di un’opinione pubblica
riformista e liberale. E, cosa più importante, di partiti capaci di intercettare il voto moderato, non di
strepitare come bambini capricciosi. I necrofori, come Martina, non portano da nessuna parte.
E invece ci si agita, ci si offre al ridicolo:
perché, per ora - ecco il punto - Salvini non è Hitler. Però, però, però, come l’autore del Mein
Kampf, è un grandissimo dissimulatore. Un istrione di prim'ordine. Su questo punto si dovrebbe insistere, razionalmente,
evidenziando le contraddizioni. Sempre che, Salvini, di qui a qualche
a tempo, se messo sotto pressione, provi di “ non saper reggere”. E abbandoni il campo. Se non si hanno (fino in fondo) le capacità, la fortuna da sola non basta. Quindi anche questa è un’incognita. Interessante. Da seguire.
Ripetiamo, per ora, l’unica cosa che non si deve fare è
insultarlo, perché si rischia di trasformare il leader post-padano in vittima: il dissimulatore non cerca altro… O peggio ancora, si rischia di offrire il destro all'ironia. Facile immaginare il twitt di Salvini in argomento: "Certo, io nazista. Passatemi Himmler." Con Martina a fare la figura di Castellani, la spalla di Totò, che si sente rispondere dal Principe: "Ah!, Lei è l'Onorevole Trombetta, coniugato con la Signora Bocca, Trombetta in Bocca".
Al di là delle battute, la questione è delicata, molto delicata. Serve il fioretto. Se non addirittura il veleno.
Al di là delle battute, la questione è delicata, molto delicata. Serve il fioretto. Se non addirittura il veleno.
Carlo Gambescia
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