mercoledì 23 agosto 2023

“La vecchia merda sta ritornando a galla”

 


Oggi “ La Verità” che si spaccia per quotidiano liberale (che tristezza la sorte del liberalismo in Italia: quattro spocchiosi professori e una sinistra populista, di complemento, che si spaccia per liberal), in piena prima pagina, secondo il classico copione dell’ “Action française”(quotidiano nazionalista e di estrema destra, diretto da Charles Maurras, poi finito nelle braccia di Hitler), sostiene nell’ordine alcune tesi che non sarebbero dispiaciute né ai redattori né ai lettori dell’“Action française” (*).

1) Si appoggia un generale che potrebbe tornare politicamente utile (Vannacci) per qualche Lega in stile 1934 (sempre Francia, studiare la storia del “non conformismo” nelle piazze parigine anni Trenta, prego).

2) Si attacca Mattarella, insinuando “manine” contro Vannacci, e si evoca la rivolta contro il “pensiero unico”.

3) Si criticano gli ebrei usando un' ebrea eterodossa, Simone Weil, vecchia tecnica della polizia zarista.

4) Si rispolvera la storia del Pasolini corruttore di giovani.

Tutte accuse,  ovviamente rivolte contro nomi e cognomi differenti, presenti quotidiamente nel giornale diretto da Maurras: screditare e ingiuriare gli avversari.  La stessa tecnica oggi usata da Charles Belpietro.

Il giornalismo tipo “Action française” non è citato a sproposito. Si veda l’editoriale, impressionante, sempre di oggi, dove si scrive che in fondo il generale dice cose ovvie di buon senso, ignorate dalla politica, e invece condivise dalla gente comune. Charles Maurras era un maestro in questo: imputava alla classe politica francese (tutta: liberali, radicali, socialisti e comunisti ) di ignorare il buon senso del popolo, dal momento che era ovvio che odiasse gli ebrei, gli omosessuali, i capitalisti, le istituzioni parlamentari. Era ovvio. Capito?

Il discorso – oggi si dice narrazione… – de “La Verità” è lo stesso. Si evoca il buon senso per far circolare, ieri come oggi, un grumo di pseudo idee. Che allora confluirono nel fascismo. Che Norberto Bobbio liquidò come “il bacino collettore” di "tutte le correnti antidemocratiche"  fino a quel momento sotterranee :  frutto velenoso di pericolosi giochini da intellettuali frustrati (**). Diciamola tutta, perché non siamo educati come Bobbio: il fascismo fu una specie di collettore fognario dei peggiori liquami culturali tra otto e novecento.

E oggi, per dirla con Marx ed Engels  (e rinunciando una tantum a inarcare il sopracciglio), sta ritornando “per forza tutta la vecchia merda” a galla (***). La situazione è grave. Anche perché mancano, come allora, referenti affidabili.

La sinistra è più populista della destra. I liberali italiani, quelli che ancora non hanno abbracciato il Meloni-Pensiero, guardano il proprio ombelico. La gente comune crede, come ha furbamente intuito “La Verità”, che osannare i generali e lapidare tutti gli altri sia ovvio. Le stesse tesi dell’ “Action française” che poi si mise agli ordine di Pétain, altro generale, salvatore della patria…

Oggi come allora, gli anticorpi sembrano essere ridotti a zero. Chi fermerà, per dirla con Ortega, liberale vero, esta gentuza?

Carlo Gambescia

(*) Qui:  https://www.giornalone.it/prima-pagina-la-verita/ . 

(**) N. Bobbio, Profilo ideologico del Novecento, in E. Cecchi e N. Sapegno (a cura di), Storia della letteratura italiana, Garzanti, Milano 1979, vol. IX, p. 173. 

(***) K. Marx e F. Engels L’ideologia tedesca, Editori Riuniti, Roma 1958, p. 31.

 

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