domenica 13 agosto 2023

Faziosità e limiti della democrazia di massa

 


 

Qualche giorno fa Galli della Loggia ha accusato gli italiani di essere faziosi (*). Addirittura ha designato nella faziosità, indotta da una classe politica altrettanto faziosa, un fattore che avrebbe impedito lo sviluppo di una vera democrazia liberale in Italia, soprattutto nel secondo dopoguerra.

La faziosità non è una caratteristica italiana. Il discorso è più lungo e rinvia alla democrazia di massa. Il prendersela con gli italiani è uno sfogo. Che capita a tutti dopo una riunione di condominio. Certo, dal pulpito del “Corriere della Sera”…

Ma lasciamo stare. Galli della Loggia è uno storico e qualcosina dovrebbe pur sapere sullo sviluppo politico di altre nazioni, per limitarsi all’Europa, come Francia, Gran Bretagna, Spagna. Paesi travolti, pur in tempi diversi, da rivoluzioni e guerre civili. Che, in concomitanza con altri fattori, sono il portato, fino alle estreme conseguenze, dell’essere di parte: faziosi, come si dice. Nel fazioso, per capirsi, c’è una disposizione comportamentale alla guerra civile. Che, comunque sia, non giova al discorso pubblico liberale.

Gran Bretagna. Senza andare troppo indietro, fino ai conflitti durissimi anche sul piano della pubblica opinione, tra Gladstone e Disraeli e ancora più indietro a Pitt il Vecchio e Cromwell, si può ricordare la guerra totale delle idee condotta contro statisti, di segno opposto, come Margaret Thatcher e Tony Blair, dipinti dalla pubblica opinione con corna e zoccoli.

Spagna. Saltando la tremenda Guerra civile del 1936, che fu una prova generale della guerra mondiale, i toni del “dibattito” attuale tra i socialisti e i principali esponenti di Vox, rimanda a toni da tregenda, per dirla con un mio vecchio professore di italiano.

Francia. Madre di tutte le rivoluzioni. E ovviamente terra delle barricate. I sanculotti e i gilet gialli, dal punto di vista ideologico e comportamentale non sono mai stati dalla parte della tolleranza liberale. Macron, solo perché di idee borghesi è giudicato come una specie di tiranno. Da abbattere.

Inglesi, spagnoli francesi. Tutti di origine italiana? Cosa vogliamo dire? La risposta non piacerà.

La faziosità dipende (non solo, ovviamente) dalla complessità delle cose. Quanto più la politica si fa complessa e al tempo stesso aperta a tutti, tanto più i politici devono ricorrere alle semplificazioni. Il principale paradosso della democrazia dei moderni, fondata sulla rappresentanza (se fosse diretta sarebbe peggio), è quella della traduzione – del come farsi capire da tutti – di concetti difficili come stato di diritto, costituzione, divisione dei poteri, eccetera.

La gente comune purtroppo non riesce a capire (o non vuole capire perché non vuole perdere tempo) quanto sia complicato il governo delle leggi. E preferisce il discorso facile facile sugli uomini. Che sono pieni di virtù ma anche di vizi. Di qui le inevitabili accuse personali, gli slogan, il cospirazionismo. In una parola la faziosità di cui parla Galli della Loggia.

Il vero punto della questione è che la faziosità non è un portato del carattere degli italiani, ma di una democrazia che è al tempo stesso complicata e di massa. E le masse, come è noto, non ragionano più di tanto. Amano, fin troppo la democrazia, ma a colpi di randello.

Le cose si complicano ancora di più, quando la classe politica, facendo di necessità virtù (per così dire), invece di fare filtro, si allontana dalla democrazia liberale, per sposare la democrazia tout court a colpi di slogan faziosi, slogan che tanto piacciono alle masse. Si chiama democrazia emotiva. E la faziosità, ripetiamo, ne è una inevitabile componente. Si chiama anche demagogia.

Come uscirne? La classe politica, non solo italiana, dovrebbe fare un passo indietro. Imporsi di normalizzare il linguaggio politico. Ma come? Se la faziosità porta voti, nessun partito vi rinuncerà mai per primo. Del resto all’epoca dei social e dei populismi ragionare pacatamente di politica è impossibile. Insomma tempi duri per la demoocrazia liberale

Si chiama anche cul de sac. Altrimenti detto vicolo cieco.

Carlo Gambescia

 (*) Qui: https://www.corriere.it/editoriali/23_agosto_03/eredita-avvelenatail-germe-faziosita-ee8693cc-3221-11ee-a3cd-9526c4075198.shtml .

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