martedì 8 agosto 2023

Governo somaro, la tassa sui sovraprofitti delle banche

 


Francamente non sapremmo che dire. Piangere, ridere, sorridere. L’imposta straordinaria “ sui sovraprofitti” delle banche è tragicomica. Qualsiasi economista sa che il  costo del denaro è legato all’andamento dell’inflazione, se l’inflazione cresce, il tassi crescono, nel senso che un mutuo sarà più costoso, se l’inflazione diminuisce, i tassi decrescono, il denaro costa meno, eccetera, eccetera. Non esiste alcun complotto. L’economia funziona così.

Si dirà che la banche lucrano sulla differenza tra tassi attivi e passivi. Certo, ma nei limiti di una sana concorrenza, e in tempi normali non di inflazione crescente, in cui il denaro non fa gola a nessuno e il mercato del credito ristagna, perché l’inflazione erode i margini dei profitti. Parliamo  di profitti nominali, gonfiati dalla stessa inflazione.

Per contro, se in fase di inflazione i tassi vengono tenuti artificialmente bassi per un intervento governativo, l’inflazione inevitabilmente cresce. Sono cose da studenti al primo di economia.

Il governo tassando i profitti, verificatisi in seguito all’aumento dei tassi, legato all’aumento dell’inflazione, non fa altro che trasferire gli aumenti sui consumatori, perché il prelievo sui profitti, in termini di mancati introiti, in tempi di inflazione, andrà a ripercuotersi su altre voci dei bilanci bancari, agendo da propellente per la crescita di altra inflazione. Il che è tragico

Invece è comica l’idea di far confluire i denari del prelievo in un apposito fondo per aiutare famiglie e imprese colpite dall’aumento dei tassi. Per quale ragione? Perché è una pura e semplice operazione di giroconto tra mutuanti (banca) e mutuatario (cliente): si restituisce con la mano destra ciò che si è prelevato con la sinistra. Roba da Mago Silvan. Che, a dire il vero, è più serio di chi ci governa.

Però, si vuole mettere, la soddisfazione di attaccare le banche e fare bella figura con consumatori totalmente digiuni di economia? Di passare per i difensori del po-po-lo?

Concludendo, misura tragicomica.

Un’ultima cosa. Un mio vecchio amico parlava di felicità degli “stronzi” (pardon)… Diciamo stronzi (aripardon) i creduloni, somaro il governo.

Carlo Gambescia

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