mercoledì 6 marzo 2024

La tragicommedia dell’ European Defence Industry Programme

 


Nelle tragedie storiche, ad osservarle bene, si scova sempre un elemento di ridicolo. Da Mussolini che viene catturato dai partigiani con addosso elmetto e cappotto tedesco a Cola di Rienzo, che si camuffa da carbonaio, sporcandosi il viso, per sfuggire alla folla inferocita.

Tragedie individuali si dirà. Miserie. Che però, si tramutano in collettive. Basta pensare al caos scaturito dai sogni di gloria di restaurazione dell’Impero Romano, che tormentarono Mussolini e Cola di Rienzo.

Il tragicomico, nasce dall’inadeguatezza tra fine e mezzi. Per capirsi fini grandiosi, mezzi scarsi.

Un ottimo esempio in materia è rappresentato dalla questione della difesa comune europea.

Tema grandioso, anche perché si parla addirittura di ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.

E come? Con un piano di investimenti Edip (European Defence Industry Programme * ) da 1,5 miliardi di euro fino al 2027 per accelerare la produzione di armi in Europa. Cioè, per capirsi, l’equivalente del prezzo di dieci carri armati Leopard ultimo modello. Ma anche se fossero trenta-quaranta sarebbe la stesse cosa… Una tragicommedia…

L’Europa avrebbe necessità di un gigantesco piano di riarmo, minimo da cinquemila miliardi (diciamo come semplice base di partenza), e invece ci si trastulla, addirittura con la pretesa di impartire lezioni agli Stati Uniti. Come? Investendo briciole di bilancio.

Non è forse tragicomico tutto questo?

Risulta evidente la sproporzione tra il fine, che consiste nel rendere, come minimo sindacale, le forze armate europee dissuasive, e i mezzi economici per fare l’impresa, che non bastano neppure a finanziare un corpo europeo di vigili del fuoco. E per giunta, ripetiamo, si sfida una superpotenza alleata, gli Stati Uniti, che invece in teoria ha la forza tranquilla per armare se stessa e gli alleati Nato.

Quando una classe politica non capisce certe cose è segno che vive in un altro mondo, lontana dalla realtà. Perché si arresta alle superficie delle cose. Pensa in modo ordinario, di ragioneria dei bilanci e di politica politicante, nel senso di individuare quel minimo economico che può accontentare tutti. Però quando? Ecco il punto: dinanzi a eventi straordinari, che imporrebbero politiche straordinarie. Insomma, una classe politica che tira a campare.

Metapoliticamente parlando, la decadenza di imperi e stati, in termini di rapporto tra azione e reazione, nasce (dalla) e implica (la) lettura errata degli eventi. Si scorge il pericolo dove non esiste (ad esempio nel riarmo), e lo si ignora dove esiste (nella veste ad esempio di un temibile aggressore). Pertanto, non si individua il nemico.

Sicché, come nel caso dell’aggressione russa all’Ucraina, vera minaccia per l’Europa, si continua a ragionare come se non vi fosse alcun pericolo in vista. Al massimo si ricorre, come sta avvenendo, a scelte minimalistiche, per giustificare, dinanzi alle sempre possibili opposizioni interne, di non aver ignorato alcuna opzione politica.

Cioè, dinanzi al nemico in armi, si continua a ragionare secondo la logica politica, del contentino alle opposizioni, e non secondo la logica metapolitica, che rinvia alla presenza della dinamica amico-nemico, in virtù della quale ci si deve armare senza fare sconti a nessuno.

Si badi, il nemico esterno ha sempre la precedenza sul nemico interno. Che, in realtà, nelle liberal-democrazie,  più che un nemico è un avversario con il quale trattare,  o comunque patteggiare, persino blandire. Mentre non si può assolutamente blandire il nemico esterno, soprattutto, se in armi e rivolto contro di noi. In quel caso va brandita la spada.  Nienti fiori nella bocca dei cannoni.

Il liberalismo va difeso dai suoi nemici totalitari “anche” con le armi. Soprattutto ai suoi confini.

Si tratta di una regolarità metapolitica, quella amico-nemico, addirittura lapalissiana.

Eppure dura da capire, come pare. Siamo purtroppo dinanzi a classi politiche dimentiche della lezione del 1945 impartita a fascisti e nazisti. 

Classi politiche, imbevute di pacifismo socialista, che sembrano non accorgersi del tragicomico destino al quale condannano governi e governati.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://defence-industry-space.ec.europa.eu/eu-defence-industry/edip-future-defence_en . Più in breve qui: https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/politica/2024/03/05/lue-lancia-il-piano-per-la-difesa-fondi-per-15-miliardi_6165898f-99e5-4f24-9595-a72ec15b5264.html .

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