lunedì 17 agosto 2020

Covid, mass media, discoteche e immigrati
Ridicoli e razzisti


Oggi pubblichiamo due prime pagine, assai  significative di un approccio mediatico al Covid, sospeso  tra i  poli del  ridicolo e del  razzismo.    

Iniziamo  dal  “ Fatto Quotidiano”,  organico al governo giallo-rosso. Da notare subito  come nel titolo  la misura ridicola dell’obbligo di mascherine dalle  18 alle 6, unitamente  a quella oscurantista e comica al tempo stesso della chiusura delle discoteche,  sia dipinta  come lo strumento salvifico  che eviterà un nuovo lockdown.  Peccato che i dati (Ministero della Salute)  sull’incidenza del Covid, se correttamente letti, asseriscano invece  che  dal primo  giugno a ieri (sedici agosto) i ricoverati in intensiva sono passati  da 424 a 56… Mentre  l' età di riferimento dei degenti, sempre in intensiva, si aggira  intorno agli ottant’anni. Che, come  noto,  è l'età tipica del frequentatore di discoteche... Non aggiungiamo altro.

 “Il Tempo”  di Roma, (sotto a destra),  storico  quotidiano liberale della Capitale,  ormai nelle mani  di un'odiosa  destra razzista, oppone alle "disco chiuse"   gli sbarchi   "a go go"  dei "clandestini",  dipinti, ovviamente, tanto per rasserenare gli animi,  come i  principali portatori di Covid…  Stando però  al  Fact Checking  dell’Ispi, solo l’1,5 per cento delle 6469  "persone" (né migranti né clandestini...)  sbarcate sulle coste italiane tra marzo e  luglio  è risultato positivo (**).   Capito?   “ Il Tempo”  invece che fa? Coglie l'occasione per  scatenarsi  contro l’untore che viene dell’Africa.   Non aggiungiamo altro.


Si può intuire come il problema  non sia il Covid  ma  un  allarmismo che abbraccia maggioranza e opposizione, prontissime  a strumentalizzarlo, pur di conservare o andare al potere,  violando l'aurea  logica di un pacato discorso pubblico liberale.   
Un allarmismo diffuso, ben  recepito  dai mass media.  In particolare da quei giornali, come visto,  vittime non del Covid ma del morbo welfarista-precauzionista  o razzista  tout court,  prontissimi a farsi esecutori di disegni politici eversivi. 
Viviamo purtroppo in un clima da ultimi giorni dell'umanità, mediaticamente artefatto, al quale contribuisce il superenalotto dell’Oms: che senso ha parlare, come ieri, di trecentomila casi nel mondo, senza contestualizzarli? In base ai sistemi sanitari, il reddito,  la mortalità infantile e media, eccetera, eccetera?  

Un allarmismo, dicevamo,  dal quale però   scaturiscono misure ridicole (maggioranza), come la chiusura delle discoteche,  e   razzismo "a  go go"  (opposizione), come a proposito degli sbarchi. 
 Non aggiungiamo altro. Per oggi le parole sono finite.