L’idea "grillo-leghista" di pagare i debiti della P.A. emettendo mini-bot
Schacht ci
salverà?
di Teodoro Klitsche de la Grange
Ha sollevato un rilevante dibattito la proposta
nel “contratto di governo” M5S-Lega, di pagare i debiti della P.A. attraverso
l’emissione di mini-bot.
Qualcuno ha parlato, non del tutto a torto, di
“doppia circolazione” monetaria e quindi di lesa maestà dell’euro. Già in
precedenza proposte simili erano state fatte da Berlusconi (nell’ultima
campagna elettorale) e, ancor prima, da Corrado Passera, all’esordio come
ministro del Governo Monti (proposta che non ha avuto alcun seguito et pour cause). In occasione
dell’iniziativa di Passera scrissi nel febbraio del 2012 un articolo per questo blog (*), poi ripreso da “Rivoluzione Liberale” (**): Schacht
o Monti: gratta, gratta cui rinvio i lettori. Potrei chiudere qua, con questo rinvio, ma è
utile fare qualche aggiunta, dovuta a successive conferme delle previsioni lì
sinteticamente formulate.
La prima è un sospetto: quello che a monte e
causa, ancorché parziale, ma cospicua, delle sofferenze delle banche, vi sia la
mora di fatto dei pagamenti ai creditori dello Stato e delle P.P.A.A. in
genere.
Se infatti la pubblica amministrazione è l’
“intermediario” principale, rallentarne i pagamenti (così come aumentare i
prelievi), significa spesso costringere i creditori a ricorrere alle banche,
con la conseguenza, a medio periodo, capitata, tra i tanti, all’imprenditore di
Monza.
La seconda: facendo come fece il governo Monti
(ed i successivi, ma anche, poco di meno, i precedenti) non si cava un ragno
dal buco: tant’è che il debito pubblico è costantemente aumentato. Qualsiasi bonus paterfamilias sa che, per evitare
di accrescere i debiti occorre fare due cose, o almeno una delle due: pagare i
debiti esistenti ed evitare di farne in futuro. Né l’una né l’altra di queste
regole è stata seguita dai governi italiani.
Aspettarsi che sarebbe successo qualcosa di
diverso non applicandole, è “furberia da
ipocrita o sogno di sciocco” (Gaetano Mosca). E tale si è confermata, spesso
sommando le alternative (ipocrita + incompetente).
Perciò sperare nella ricetta di Schacht (la
somiglianza della soluzione del “contratto” con quella del Ministro tedesco è
evidente) può darci qualche ragionevole speranza. In fondo riuscì a trarre la Germania dalla
depressione e a portarla da un tasso di disoccupazione di circa il 30% al pieno
impiego. Non chiediamo tanto: ma almeno riportarci alla parità di crescita con
gli altri paesi europei sarebbe un risultato straordinario.
Teodoro Klitsche de la Grange
Teodoro
Klitsche de la Grange è avvocato,
giurista, direttore del trimestrale di cultura politica “Behemoth" (http://www.behemoth.it/ ).
Tra i suoi libri: Lo specchio infranto (1998), Il
salto di Rodi (1999), Il Doppio Stato (2001), L'apologia
della cattiveria (2003), L'inferno dell'intellettuale (2007), Dove va
lo Stato? (2009), Funzionarismo (2013).