lunedì 21 maggio 2018

Governo giallo-verde,  oggi pomeriggio Di Maio e Salvini  saliranno  al Colle
   Il rebus Mattarella




Il nome del  professore e avvocato Giuseppe Conte  sembra essere quello che oggi  Salvini e Di Maio sottoporranno  al Colle come futuro Presidente del Consiglio.
All’improvviso, per i mass media -  razionalizzatori dell'esistente, per natura sociale (non c'è nessuna centrale nascosta, è così) -   uno sconosciuto legale romano (chissà se ha il vespone), con cattedra di diritto privato,  ma di fatto amministrativista  (e questo la dice lunga sul tipo di formazione dei nostri giuristi nel paese dove addirittura si studia  ancora il diritto pubblico dell’economia...), è diventato un genio.  Il curriculum è modesto, o comunque è quello medio, se non mediocre, di un professore universitario cinquantenne (*). Anche le "prestigiose" esperienze di studi e insegnamento  all’estero sono  poca cosa.  Al  massimo Conte  potrebbe fare il consulente giuridico di qualche Spa muncipalizzata. Quanto all’esperienza politica, anche come capacità di fuoco, dunque    di intervento  nel dibattito (ad esempio articoli ed editoriali pubblicati nei quotidiani ad alta tiratura, eccetera), è  prossimo allo zero.   Di sicuro,  non è  figura di alto profilo. In realtà,  si tratta della controfigura politica dell' onorevole  Di Maio, il quale, dietro il sipario continuerebbe a muovere i fili del  "Governo Conte"  (ovviamente, prendendo ordini dalla  Casaleggio Associati). 
Delle voci sui ministri,  red carpet  dove 5 Stelle fa il pieno, diciamo che  i nomi indicati al  massimo potrebbero occuparsi di contributi consortili e amministrazioni condominiali, anche grandi.  Quanto a  un personaggio  come  Salvini  al Ministero dell’Interno, vengono  i brividi solo al  pensiero.  Ne avevamo finalmente trovato uno bravo, Minniti.  E i virtuisti lo hanno mandato casa.
Pertanto, un quadro pietoso. Un governicchio  di sconosciuti, frustrati, incapaci, dagli spuntoni razzisti.  Però si dice:  “Lo ha votato il popolo”. Giusto. Ma il popolo sovrano ha votato Hitler, ha delirato per Mussolini,  riempito  le piazze di Almirante e Togliatti, e infine  si è illuso con Berlusconi…  Ora, potrebbe toccare a Di Maio e Salvini.
Potrebbe...  Perché qui  entra in gioco il Presidente della Repubblica.  Mai, dai tempi del fascismo, in Italia,  per parafrasare Churchill,  il destino di tanti uomini  si era trovato, come accade oggi, a dipendere da così pochi, anzi da uno solo, Sergio Mattarella.
In nome del dettato costituzionale (art. 92),  il Colle  può  rifiutarsi di conferire l’incarico al  professor Conte. E di ragioni  politiche ufficiali,  escludendo perciò  le più polemiche, ce ne sono almeno due: 1)  il   nome è  di basso profilo e  2),  proprio per questo fatto,  il governo Conte  potrebbe ottenere la fiducia alla Camera dei Deputati, ma non al Senato,  dove,  dal  momento  che i voti di scarto sono esigui, risulta a rischio.
Quindi  Mattarella  potrebbe… Lo farà?  Difficile dire.
Quali ragioni, invece,  potrebbero indurlo al  placet? 1) il governo Di Maio-Salvini sarebbe destinato a vita breve per ricorrenti conflitti interni; 2) si confida, per contro,  nel potere del Quirinale di guidarlo e indirizzarlo o comunque "ammansirlo"; 3) si crede nella saggezza degli uomini e del popolo; 4) si ritiene, infine,  che se questo vuole il popolo, anche se sbagliato, ci si deve sottomettere alla sua volontà; 5) forse l'ipotesi  più sconvolgente:  il cuore di Mattarella, democristiano di sinistra (quindi secondo i malevoli, mezzo populista),  batterebbe per  5 Stelle,  fino al punto di confidare nel potere pentastellato di  tenere a bada  il razzismo  leghista.
Come si può vedere,  ripetiamo, Mattarella potrebbe salvare o affondare la Repubblica.
Qualcuno, soprattutto se  grillino-leghista,  può  giustamente accusarci, stando alle nostre enumerazioni, di aver ignorato  un’ ipotesi fondamentale. Quale? Che il governo giallo-oro potrebbe governare bene.  Cosa rispondere?  Che la nostra occupazione principale  resta lo studio della sociologia,  non della fantascienza.  

Carlo Gambescia                         

(*)  E' pubblico,  in pdf,  si compone di 11 pagine.  Si trova facilmente su Internet.