Qual è il nemico di Mattarella?
In
politica c’è sempre un nemico. Per capirlo,
bisogna andare oltre le parole, le dichiarazioni ufficiali gli
abbellimenti. Proviamo allora a leggere,
secondo il metro realista (dell’amico e del nemico), le dichiarazioni del Presidente Mattarella (*).
Prima
però passiamo in rassegna le truppe.
Berlusconi
è il nemico di Cinque Stelle, come del resto Renzi, che a sua volta è il nemico -
ricambiato - di Salvini (quanto a "partitini" e micro-correnti, de minimis non curat praetor) . E poiché “i
nemici dei nemici sono miei amici”, Renzi
e Berlusconi scorgono un comune
nemico in Di Maio. Su Salvini
sono invece divisi. Salvini
però a sua volta vede in Di Maio il comune nemico di Renzi.
Detto
questo, quali sono invece gli amici e i nemici del Presidente Mattarella?
Naturalmente, la vulgata dei Tg, pubblici ma anche privati (non pochi), lo dipinge come neutrale. In
realtà non è così, e non c’è nulla di male, perché in politica la neutralità non esiste.
Ora,
nelle dichiarazioni di ieri, il
Presidente Mattarella, ha annunciato addirittura un "governo neutrale", "di servizio", che però - la cosa sembra buttata lì per caso - potrebbe
trasformarsi, se trovasse voti nei
prossimi mesi, in politico. Quindi in un governo con tanto di nemico "in dotazione".
Ora il punto è che un governo di "servizio" ma in realtà del Presidente Mattarella, una volta divenuto politico, rischia di dividere ancora di più l’Italia, e proprio sul giudizio politico su una istituzione presentata invece (anche costituzionalmente) come neutrale. Insomma, il pericolo è tramutare gli avversari del governo del Presidente della Repubblica, in nemici della Repubblica stessa.
Ora il punto è che un governo di "servizio" ma in realtà del Presidente Mattarella, una volta divenuto politico, rischia di dividere ancora di più l’Italia, e proprio sul giudizio politico su una istituzione presentata invece (anche costituzionalmente) come neutrale. Insomma, il pericolo è tramutare gli avversari del governo del Presidente della Repubblica, in nemici della Repubblica stessa.
Il
fatto che il Presidente Mattarella nutra la speranza di trasformare un
governo di servizio in un governo politico è
nell’assoluta mancanza di accenni a una nuova (necessaria) legge elettorale. Il
che, infatti, non può non apparire strano, dal momento che Mattarella (il padre del "Mattarellum") di legge elettorali
ne capisce. Perciò, perché fa questo? Quali
sono i suoi nemici?
Il
tentativo, molto ambizioso, è
quello di dividere i partiti, in pro o
contro il governo “di servizio”, che in
realtà sarebbe un pro o contro una visione europea e riformista, insomma "normale" della politica. L’esatto
contrario di ciò che auspicano i populisti, Salvini e
Di Maio. Che, a questo punto, possono essere indicati ufficialmente come i nemici di Mattarella. L’evocazione della scelta secca tra elezioni (con questa legge) o governo “di servizio” rappresenta lo
spauracchio per favorire le divisioni di
cui sopra, dunque anche all'interno dei parlamentari leghisti e pentastellati. Anche perché - cosa che tutti i partiti sanno benissimo - con la legge elettorale in vigore il
rischio è di ritrovarsi dopo un nuovo voto, per alcuni nel salotto di casa a fare solitari ( i non rieletti) e per altri (gli eletti), in parlamento sì, ma con le stesse brutte carte tra le mani.
Naturalmente, Di Maio e Salvini, fiutando il pericolo, hanno subito detto no. Favorevoli invece Il Pd (Renzi, sembra, in particolare) e non contrario forse Berlusconi. Qual è il succo del discorso? Che pentastellati e leghisti duri e puri sentono odore (per loro pessimo) di Napolitano-Monti 2, mentre per chiunque abbia a cuore la governabilità, il tentativo del Presidente
Mattarella merita un'opportunità.
Certo,
il gioco è molto rischioso. E resta il pericolo , come detto, che l’identificazione
tra governo “di servizio” e fronte moderato finisca per approfondire la spaccatura tra riformisti e populisti. Ma qual
è l’ alternativa? Votare con questa legge?
Carlo Gambescia