Oggi, Direzione del Pd
Lezioni di politica pura
Oggi, Direzione del Partito democratico. Si dovrà decidere, cosa fare da grandi. Può darsi pure che non si prenda alcuna decisione. Comunque sia, proponiamo agli amici lettori una piccola lezione di scienza politica, come disciplina
che studia le tecniche del potere puro, come conquistarlo, come conservarlo, come accrescerlo. Insomma, una analitica del potere, però, dal punto di vista del partito esaminato, applicando perciò il principio del ceteris paribus (a parità di tutte le altre circostanze esterne all'oggetto dell'indagine).
Nella nostra lezioncina, non faremo alcun nome di
questo o quel politico, sarà poi il lettore a mettere i diversi personaggi nelle caselle giuste. Insomma, per non lasciarsi sommergere dalla melassa mediatica, proponiamo un sano esercizio di studio del potere puro, senza abbellimenti. Le evocazioni della "lotta alla povertà ", per oggi, la lasciamo al Papa.
Cominciamo. Allora,
la corrente A, del partito Y vuole
allearsi con il partito X, la corrente B, sempre del partito Y, è contraria,
forse aspira ad allearsi con la coalizione PQR, oppure desidera, per ora, più semplicemente, restare a guardare, in attesa degli eventi. Dato importante: le
dimensioni del partito Y sono inferiori, e di molto, rispetto a quelle del partito X, con il quale la corrente A di Y vorrebbe
allearsi.
Cosa
dice la scienza politica? Che le
alleanze, parliamo dei sistemi democratici e rappresentativi, si fanno tra forze uguali, per spartirsi il potere. Quando una delle
due è egemone, la forza minore, in
questo caso Y: 1) o viene assorbita
(formalmente o sostanzialmente), oppure 2) per ottenere visibilità, e potere, Y punta alla crescita del tasso di
conflittualità all’interno della maggioranza X-Y.
Le
due strade conducono inevitabilmente o
alla scomparsa di Y o all’ingovernabilità. Tertium non datur.
E se
invece la corrente B del partito Y riuscisse a imporre la sua linea contraria
all’alleanza con X? Cosa dice la scienza politica in questo caso? Che il partito Y resterebbe alla finestra,
mettendosi sul mercato politico, in
attesa di offerte migliori. Probabilmente, dalla coalizione PQR, o da parte di essa,
ad esempio QR. Sicché, per tornare alle
dimensioni politiche ridotte di Y, si riproporrebbe di nuovo il dilemma assorbimento-conflittualità,
questa volta nei riguardi di PQR, ma anche, con segno contrario: Y che rischia di assorbire QR o soltanto Q.
Quale
potrebbe essere allora la strategia migliore per Y dal punto di vista delle tecniche
del potere puro? Quindi indipendentemente dalle questioni
sistemiche, che i filosofi chiamano di bene comune? E, come dicevamo, a parità di tutte le altre circostanze?
Quella
dell’alleanza conflittuale, ad alto tasso di litigiosità e dunque visibilità, sia con X, sia con PQR (o parte di esso). Anche
qui, Tertium non datur ( o X o PQR).
Questo
è quanto, dal punto di vista della scienza politica pura. Il resto è noia, per dirla
con un grandissimo scienziato politico del Novecento, Franco Califano...
Carlo Gambescia