Presidente Mattarella, resista.
No, ai barbari
fascio-stellati
Articolo 54
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore,
prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Articolo
92
Il Governo della
Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri
e, su proposta di questo, i Ministri.
Articolo
95
Il Presidente del Consiglio dei
Ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l'unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l'attività dei Ministri.
( https://www.senato.it/1025?sezione=123&articolo_numero_articolo=54 )
Il consiglio - se ci è permesso - che desideriamo dare al Presidente Matterella è di resistere, resistere, resistere. Perché l’atteggiamento assunto
dalla "Lega a 5 Stelle" (ormai, in potenza, quasi partito unico) sul nome di Savona, rivela l’estremismo politico, anche a livello potenziale, come vedremo, che si nasconde dietro il
corpaccione politico della peggiore alleanza populista, determinatasi
nell’Europa liberale e riformista dei Trattati del 1957.
I barbari vanno fermati, perché cattivi, rapaci e pericolosi. Non sanno che cosa sia la moderazione.
Qualità importantissima in politica. Cerchiamo di capire insieme.
Hanno preteso che il
Presidente della Repubblica, prendesse in considerazione una specie di alleanza
tra fascisti e comunisti. E così è stato.
Hanno preteso che
il Presidente della Repubblica affidasse l’incarico a uno Sconosciuto, neppure Illustre. E così è stato.
Hanno preteso che il Non Illustre Sconosciuto facesse il postino tra
di Maio e Salvini, da un lato, e il Colle, dall’altro. E così è stato.
Hanno preteso che il Presidente della Repubblica non interferisse nella lista dei ministri, irritualmente inviata al colle addirittura prima delle elezioni. E così è stato.
E ora, non paghi, vogliono imporre
come Ministro dell'Economia, dicastero chiave, il professore più anti-Ue in circolazione. Che è anche anti-tedesco, ma
questo è solo un aspetto della questione, quello più propagandistico, per accontentare una politica estera ridotta a scontro tra tifoserie opposte. Savona, indica, in modo altisonante un'Europa diversa, astratta, ma il suo obiettivo reale, che poi è quello della "Lega a 5 Stelle", è distruggere, quella reale, rappresentata dall'Unione Europea: l'unica possibile che abbiamo, per ora. Altro che euroscettico.
Al di là di tutto questo, la vera questione centrale è dettata dalle leggi dinamiche del potere: se Mattarella cedesse anche questa volta, l’appetito politico del corpaccione "Lega a 5 Stelle", o se si vuole la sua volontà di potenza, crescerebbe ancora di più. Un terapeuta, più pacatamente, parlerebbe di sviluppo progressivo del senso di autostima. Insomma, a ogni vittoria, si acquista energia e consapevolezza della propria forza. Si pensi, per usare una metafora fin troppo scontata, ai sassolini che rotolando verso il basso e travolgendo tutto, crescono di volume, fino a trasformasi in valanga. Una gigantesca slavina che però, questa volta, potrebbe politicamente abbattersi sull'Italia.
Al di là di tutto questo, la vera questione centrale è dettata dalle leggi dinamiche del potere: se Mattarella cedesse anche questa volta, l’appetito politico del corpaccione "Lega a 5 Stelle", o se si vuole la sua volontà di potenza, crescerebbe ancora di più. Un terapeuta, più pacatamente, parlerebbe di sviluppo progressivo del senso di autostima. Insomma, a ogni vittoria, si acquista energia e consapevolezza della propria forza. Si pensi, per usare una metafora fin troppo scontata, ai sassolini che rotolando verso il basso e travolgendo tutto, crescono di volume, fino a trasformasi in valanga. Una gigantesca slavina che però, questa volta, potrebbe politicamente abbattersi sull'Italia.
Dal punto di vista tecnico
Mattarella può appellarsi agli articoli 54, 92, 95 della Costituzione, già largamente violati, dall’ultimo
diktat della "Lega a 5 Stelle" e dall'irrituale e disonorevole andirivieni del Non Illustre
Sconosciuto.
Certo, servono fermezza,
freddezza e lucidità, la "Lega a 5
Stelle" potrebbe appellarsi alla piazza,
ma anche fare più di un passo indietro. Dividersi. Insomma, dal punto di vista della dinamica del potere, un no a Savona, aiuterebbe a rimescolare le carte. Di qui però, la necessità di essere pronti a tutto. Infine, l’alternativa politica fattibile resta quella di un governo del Presidente con due obiettivi: votare la
finanziaria e una nuova legge elettorale maggioritaria, per tornare al voto
nel 2019.
Il punto politico da perseguire, anche in Parlamento, per ora, sarebbe quello di riuscire a "segare" in due, tre, quattro parti, il
corpaccione "Lega a 5 Stelle", oppure, addirittura (ma in prospettiva) spingere Salvini Di Maio e residui, a presentarsi insieme alle nuove elezioni. Dall’altra parte dell'arco politico, però, dovrebbero convergere tutte le
forze europeiste, liberali, riformiste,
avversarie del populismo. Per la sfida finale.
Si dirà, che nella nostra analisi il condizionale rischia di farla da padrone. Giustissimo, non si può dare nulla per scontato. Però, una cosa è certa, cedere oggi sul nome di Savona, significa far crescere la volontà di potenza dei barbari fascio-stellati. E in prospettiva consegnare loro l'Italia.
Il Presidente Mattarella deve resistere a ogni costo.
Carlo Gambescia