Dopo il grande rifiuto del Presidente
Mattarella
Salvini e Di Maio?
Più stupidi e arroganti di
Mussolini e Hitler
In scienza politica (si pensi al classico manuale di Lasswell e Kaplan), si
usa valutare la maturità di un attore (un partito, un movimento, un sindacato,
un leader, un dittatore), misurandone il tasso di flessibilità nel suoi
comportamenti interattivi.
Cosa intendiamo dire? Che conquista e
conservazione del potere implicano un
uso calcolato della forza. In alcune fasi il nemico (o avversario) va
schiacciato, in altre semplicemente
battuto, in altre sconfitto ma non umiliato, in altre ancora trasformato
in alleato. Lungo un asse che va dalla sua distruzione totale alla conservazione e istituzionalizzazione: asse che semplificando, e
figurativamente, va dal barbaro Attila alle democrazie parlamentari. Per dirla con Pareto, che riprendeva Machiavelli, si deve essere volpi o leoni in base alle circostanze.
Ora, per venire al punto,
se Salvini e Di Maio avessero fatto un passo indietro su Savona,
mostrando flessibilità e addirittura intelligenza politica, il governo sarebbe nato. Infatti, in discussione, non era tanto Savona
in sé (come uomo ed economista), quanto la sua rappresentazione negativa in
Europa, quale nemico dell’Euro e dell’UE ( vera o falsa, in politica
fa lo stesso).
Se, per fare un esempio, Lega e Cinque Stelle avessero
optato per un nome più credibile (non
interessa quale, ora), credibile sul piano comunicativo, il governo sarebbe partito. E Mattarella da "Presidente Fellone" si sarebbe tramutato nel "Presidente del Cambiamento".
Inutile ragionare, su chi, tra Salvini
e Di Maio, abbia "spinto di più": sono pure questioni di dinamica politica, ragioni interne a un' alleanza, che, comunque sia, ha presentato unitamente a Mattarella il nome di
Savona.
Può apparire paradossale, ma
sotto questo aspetto, i leader di Lega e Cinque Stelle, hanno provato di essere meno flessibili e
politicamente meno intelligenti di
Mussolini e Hitler al momento dell'avvento al potere: ad esempio, nelle fasi iniziali i
due dittatori (1922 e 1933) accettarono di governare con i moderati cattolici (Cavazzoni e
Tangorra in Italia, Von Papen in Germania).
Di regola, l’assenza di flessibilità rinvia alla categoria
politica dell’estremismo, dell’ "intransigenza, applicata", in chiave cumulativa, sia sul piano
strategico che tattico. Probabilmente, Lega e Cinque Stelle, come forze politiche, non sono
interessate a condividere il potere con nessuno. Il che probabilmente, in linea
prospettica, le mette però l’una contro l’altra. In fondo, ora sono politicamente insieme, perché unite
dall’odio contro il “sistema”. Poi si vedrà.
Ciò significa che alla stupidità tattica, che si basa sul rozzo
principio di non condividere il potere con nessuno, si unisce sul piano
strategico una paurosa volontà di potenza che si traduce in arroganza manifesta. Insomma, in una risorsa politica che però va oltre ogni limite del buon senso politico. Dunque, controproducente, per se stessi e per l'Italia.
Ad esempio, la reazione di chiedere l' impeachment del Presidente
Mattarella, totalmente infondato sotto
il profilo costituzionale, è decisione al tempo stesso stupida (perché accresce il tasso di scontro politico) e arrogante (perché si fonda sulla boriosa rivendicazione dell' idea che il "popolo" sia dalla "nostra" parte). Chiunque conosca la letteratura in materia, corroborata da consistenti esempi storici e sociologici, sa perfettamente che tassi crescenti di scontro politico e di arroganza ideologica, accrescono aspettative collettive radicali, anche in virtù di programmi altrettanto massimalisti, destinate però a restare insoddisfatte, proprio perché tali. Siamo davanti al circolo vizioso (ed esplosivo) dell'estremismo politico.
Il "popolo", come è sempre accaduto, è dalla parte dei dittatori fino a quando
non si accorge che le promesse impossibili, come è ovvio, non possono essere realizzate. Dopo di che, il potere si avvita su
se stesso, e i regimi autoritari e dittatoriali prima o poi crollano. Naturalmente, tempistica e conflittualità variano in relazione ai tassi, residuali o meno, di intelligenza politica nei governanti. Di qui la possibilità di procedere lungo le strade, scalarmente perigliose della guerra, della rivoluzione, del colpo di stato, della transizione guidata dall'alto, eccetera, eccetera.
Diciamo,
sinteticamente, che Salvini e Di Maio, Lega e Cinque Stelle, sono un mix di stupidità e arroganza. Più stupidi di Hitler e Mussolini, quindi di fascisti e nazionalsocialisti, ma più
arroganti delle camicie nere e brune.
Si dice che le tragedie politiche, quando
si ripetono, rischino sempre di finire
in farsa. Non ne saremmo del tutto sicuri.
Carlo Gambescia