Il no del Presidente Mattarella, il primo passo è fatto
Subito un Governo della Moratoria
Ci
si consenta di iniziare con una battuta, la notizia buona è che il Non Illustre
Sconosciuto tornerà nell’anonimato dell’Università di Firenze. La notizia
cattiva, o meno buona, è che il Presidente Mattarella avrebbe potuto dire qualcosa di più sulla sua “iniziativa” dei prossimi giorni. Ha lasciato
gli italiani nell’incertezza. Del resto era tesissimo. Però diciamo che il primo passo è fatto. I
barbari fascio-stellati sono stati fermati. Per adesso.
Però,
ora che succederà? Innanzitutto, vanno tenuti gli occhi aperti, molto aperti sul piano dell'ordine pubblico e del rispetto della Costituzione Repubblicana. E nel caso, essere inflessibili, soprattutto la Magistratura. Ma anche le attività della Guardia di Finanza, benché più soft, possono essere risolutive. Quanto agli aspetti politici, probabilmente Mattarella punterà su un Governo del Presidente che andrà a cercarsi i voti in Parlamento. Chi
lo presiederà? Sembra che il Presidente abbia convocato per domani mattina Carlo Cottarelli: non sembra una scelta felice. E' l'uomo dei tagli, un ragioniere, semplificando. Mette in colonna cifre, non parole. All'inizio piace, poi divide. E' come la bella di Torriglia tutti la vogliono nessuno la piglia. E qui invece serve una personalità politica o tecnica in grado di
raccogliere intorno a sé il massimo dei consensi. Non serve, se ci si perdona la caduta di stile, una prugna raggrinzita, occorre una spugna, capace di assorbire tanta acqua e di tranquillizzare i mercati. Forse gli andava preferito professor Sabino Cassese, ma si tratta di un' opinione personale.
Altro punto. Non si può tornare subito al voto, perché va prima approvata la legge finanziaria. Sarebbe una follia. Quindi l’obiettivo del Governo del Presidente non può non essere quello di imporsi un termine, diciamo gennaio 2019, per dimettersi e andare al voto. Sarebbe cosa utile, approvare una nuova elettorale maggioritaria in grado di assicurare la governabilità.
Altro punto. Non si può tornare subito al voto, perché va prima approvata la legge finanziaria. Sarebbe una follia. Quindi l’obiettivo del Governo del Presidente non può non essere quello di imporsi un termine, diciamo gennaio 2019, per dimettersi e andare al voto. Sarebbe cosa utile, approvare una nuova elettorale maggioritaria in grado di assicurare la governabilità.
Certo, l'ombra lunga di Cottarelli non aiuta, però auspichiamo
che il Presidente Mattarella rivolga, direttamente, nei prossimi giorni un appello ai moderati,
interni a tutti partiti, per garantire, in quanto rappresentanti non dei
partiti ma della nazione tutta, l’avvio
in Parlamento di un Governo della Moratoria; qualcosa di più del Governo del Presidente: un Esecutivo fondato, programmaticamente, sulla sospensione delle
ostilità, capace di puntare, ripetiamo, sui due
obiettivi principali: legge finanziaria e legge elettorale.
Forza! La guerra è lunga. Ma la prima battaglia è vinta.
Carlo Gambescia
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