Anche l’Ansa è diventata amica del popolo
Vietato sorridere
L’Ansa
è la prima agenzia di stampa italiana e la quinta nel mondo. Nata nel 1945, la
sua storia si identifica con quella delle Due o Tre Repubbliche italiane. Per
usare un luogo comune è una specie di biglietto da visita all’estero. Quindi
l’equilibrio dovrebbe essere il suo forte.
Non
è sede questa - anche per ragioni di
competenza - per dare un giudizio al riguardo, però non possiamo non esprimere la nostra sorpresa per una non notizia pubblicata in home page (taglio laterale):
Primo Piano/Maria Elena Boschi dopo
l’Assemblea Pd agli internazionali di tennis (Fotoracconto).
Segue una “galleria”
fotografica (sette istantanee), con la
Boschi , che gesticola, ride, chiacchiera, insomma si diverte.
Domandona. Dov’è la notizia? la Boschi ha “marinato” l’Assemblea del Pd, per
andare a divertirsi? No. Al Foro Italico è andata dopo. Allora? Diciamo che la notizia c’è, ma nella
miserabile ottica - che non dovrebbe essere quella dell’ Ansa - del virtuismo grillin-travagliesco.
Dobbiamo spiegarci meglio?
Benissimo. Testo del testo: il Pd è a pezzi e “questa” si diverte. Sottotesto: siamo
davanti a una sporca professionista politica, nemica del popolo, che divide il lavoro (politico) dal
divertimento. Insomma, “una” che quando torna a casa, stacca la spina. E invece - ci sembra di sentirli - "mia cognata che lavora in un call center, finito il turno, deve accudire figli, marito e nonna allettata, che
vergogna".
Certo, nel
Ventennio, le finestre di Palazzo Venezia erano illuminate fino a tarda
notte. Il Duce, lavorava sodo.
Togliatti, si alzava presto, Berlinguer non dormiva proprio, Moro andava
a messa all’alba. Di Maio, infine, come il
coniglietto delle batterie duracell, non
si ferma mai.
Insomma,
per dirla con un grande della sociologia, Mussolini, Togliatti, Berlinguer, Moro, Di
Maio vivevano e vivono per la politica, Maria Elena Boschi invece vive di politica… Nel senso, dicono, che ci campi benino, solo per godersi il
tennis.
Questo è il contorto ragionamento degli amici del popolo.
Ora,
al di là del fatto che la
Boschi , Renzi, Berlusconi (che, a proposito, continua a dormire
tre ore per notte), siano più o meno
“professionisti” in senso negativo (una
cosa, tra l’altro da provare e non negativa, perché è il sale della democrazia liberale), resta la pericolosità di ragionamenti del
genere che trasformano in nemico del popolo il politico che ami seguire il tennis. Cosa che fanno milioni di italiani, e che
invece, per il mattoide virtuista, la Boschi
non può fare, perché - e questo è il
sottotesto del sottotesto - anche il privato è politico.
E qui viene il bello (anzi il brutto), perché si
tratta della stessa forma mentis che ha avvelenato il Novecento, mescolando insieme ideologia,
gulag, confino e campi di concentramento
e sterminio. E che ora torna ad
affacciarsi, rivestendo gli abiti, apparentemente più leggeri, del virtuismo: di una specie di demenza sociale, propugnata dai cosiddetti amici del popolo, che
vogliono imporre a tutti un moralismo dolente da rompicoglioni (pardon),
tipico dei vecchi comunisti e dei democristiani casa e chiesa. Semplificando: divieto di ridere. Solo per il politico "di professione", ovviamente. Che deve stare eternamente ingrugnato. Perché da "lui" - si legga con enfasi fantozziana - "servitore del popolo, dipende il destino del popolo".
Ora,
che certe cose catto-comuniste le scriva, alla luce del sole, Travaglio sul “Fatto”,
ci può anche stare, visto il tipo di lettore demenziale che compra quel
giornale, ma che l’Ansa, in modo surrettizio,
con la scusa del glamour, getti schizzi di merda (aripardon), additandola alla furia
popolare, sulla Boschi, solo perché appassionata di tennis, è un’operazione degna dell’Agenzia Stefani, fascistizzata e poi disciolta nel 1945. La mamma dell'Ansa di oggi per capirsi, moralizzata e moralizzante.
Il
suo direttore, Manlio Morgagni, alla caduta del fascismo però si suicidò. Auguri.
Carlo Gambescia