Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2017, lunedì 1 maggio, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura
riservata n. 696/2, autorizzazione COPASIR 7954/1 [Operazione “FINE PENA MAI” N.d.V.]
è stato effettuata in data 30/04/2017, ore 10.37, l’intercettazione di una
conversazione telefonica intercorsa tra le utenze 333***, in dotazione a FINZI
MATTIA, ex Presidente del Consiglio dei Ministri, e 347***, in dotazione a BERNASCONI SILVANO, ex
Presidente del Consiglio dei Ministri. Si riporta di seguito la trascrizione
integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
FINZI
MATTIA: “Bè, Silvano, ma cosa mi combini? Come stai?”
BERNASCONI
SILVANO: “Ma niente, ho inciampato in un tappeto come un pirla, tre punti sul
labbro, cosa vuoi che sia…”
FINZI
MATTIA: “Meglio così. Carine le infermiere lì in clinica?”
BERNASCONI
SILVANO: “Carine? Mi sembra di stare in un film di Lino Banfi con la Edwige …”
FINZI
MATTIA: “Chi?”
BERNASCONI
SILVANO: “La Edwige.
Edwige Fenech, dai…”
FINZI
MATTIA: “Non la conosco. Bella?”
BERNASCONI
SILVANO: “Non conosci la
Edwige ?! Come fai a vivere senza sapere chi è l’Edwige
Fenech, Mattia?”
FINZI
MATTIA: “Ma veramente io vivo benissimo.”
BERNASCONI
SILVANO: “Benissimo non credo, comunque contento tu.”
FINZI
MATTIA: “Sono nato nel 1975, Silvano.”
BERNASCONI
SILVANO: “Cos’è, alludi? Fai lo stronzo?”
FINZI
MATTIA: “Certo.”
[ridono]
Senti, Silvano. E
per quel progetto?”
BERNASCONI
SILVANO: “Dici il Partito della Nazione?”
FINZI
MATTIA: “Eh.”
BERNASCONI
SILVANO: “Ci sono al cento per cento.”
FINZI
MATTIA: “Come scusa?!”
BERNASCONI
SILVANO: “Al cento per cento, Mattia.”
FINZI
MATTIA [pausa] : “Tre anni che
traccheggi, che mi fai la danza dei sette veli, e adesso di botto mi dici ‘al
cento per cento’?”
BERNASCONI
SILVANO: “Ho riflettuto, Mattia. Sì, qui in clinica, dopo questo incidente da
pirla, anche dopo questa cosa dell’Edwige.”
FINZI
MATTIA: “Cosa c’entra ‘sta Edwige, si può sapere?”
BERNASCONI
SILVANO: “C’entra che ho capito…cazzo, ho capito che sono vecchio, Mattia.”
FINZI
MATTIA: “Vecchio tu?! Ma dai!”
BERNASCONI
SILVANO: “Ciò ottantun anni, cribbio! Ottantuno! Inciampo nei tappeti, il Milan
è una squadra cinese, le donne stupende che ho sognato nessuno sa più chi sono…
Mattia: sostanzialmente non me ne frega niente di questo vostro mondo.
Tenetevelo voi. Vuoi il Partito della Nazione? Va be’, buon pro ti faccia,
tanto a me che me ne frega? Muoio e buonanotte al secchio.”
FINZI
MATTIA [pausa]: “Silvano? Silvano,
stai bene?”
BERNASCONI
SILVANO: “Massì che sto bene. Tu però ricordati una cosa. [pausa] L’Italia sembra che non c’è più, e uno dice: magari! Finalmente
la piantiamo con ‘sta piaga dell’Italia, che non si è mai capito bene cosa
serve e sta lì solo per rompere i cosiddetti, litigare su tutto, fare la
criticona, chiedere soldi a sbafo, pettegolare e invidiare chi lavora. Tu
allora dici, facciamo il Partito della Nazione, tanto la nazione non c’è più,
che male potrà fare? Ci cucchiamo la maggioranza in parlamento e si va avanti
come al solito, cioè in realtà comandano gli americani e i tedeschi che ci
sanno fare e noi ci salviamo la buccia. Però c’è un però, Mattia.”
FINZI
MATTIA: “Sarebbe?”
BERNASCONI
SILVANO: “Sarebbe che l’Italia proprio perché non esiste non può sparire del
tutto, Mattia. Come fai a sparire se non esisti? Vuoi fare il Partito della
Nazione? E tu fallo, io ci sono, perché no, tanto a me… Ma vedrai che appena lo
fai, salta su il Partito dell’Altra Nazione e ti frega. E’ fatta così l’Italia,
uno dice bianco e l’altro cosa dice? Indovina?”
FINZI
MATTIA: “Mi sembra che esageri, Silvano. Ti hanno dato la morfina?”
BERNASCONI
SILVANO: “Ridi ridi. Io te l’ho detto. Il giovane sei tu, avanti che c’è
posto.”
FINZI
MATTIA [pausa]: “Stammi bene,
Silvano. Riguardati.” [interrompe la
comunicazione]
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...