venerdì 5 maggio 2017

Psichiatria e politica, un accoppiamento poco giudizioso
Macron psicopatico?



Uno psichiatra italiano ritiene che  Emmanuel  Macron  sia  psicopatico.  Ora,  non avendo competenze specifiche dovremmo sospendere il giudizio. Tuttavia, come sociologi non possiamo non notare come  manchino nell’analisi del terapeuta -  visto che si  accenna a un presunto trauma “infantile”,  subito da Macron a quindici anni -   quei  conclamati disturbi di condotta, derivanti dal trauma iniziale, tipici,  in età  adolescenziale e giovanile, della  personalità psicopatica. Ad esempio, l’aggressione a persone e animali, la distruzione dell’altrui proprietà, il furto e altre gravi violazioni  di norme e  regole del vivere sociale. Parliamo di un percorso che, di regola, contraddistingue, la carriera tipica del deviante, certo dal punto di vista più spiccatamente sociologico. Il che però non implica secondarietà parametrica.
In realtà, la trasposizione di una categoria interpretativa della personalità di un candidato politico,  dall’ambito  psichiatrico a quello politologico  è operazione molto rischiosa, come notò a suo  tempo Harold D. Lasswell. Perché? L’approccio psichiatrico, se tale, deve rimanere estraneo a qualsiasi contaminazione istituzionale, evitando accuratamente di confondere le questioni cliniche  con il ruolo giocato  dalle istituzioni politiche,  nella formazione di quella che Lasswell - politologo non psichiatra -   denomina  la  “personalità politica", che è altra cosa dalla "personalità psichiatrica" (*). Sicché, ecco il punto,  ogni volta  che la cultura psichiatrica, mescola disordinatamente  le due  forme di personalità (si pensi all’esperimento basagliano),  l’analista - in quanto non politologo, dunque privo di un approccio relativista  alle  istituzioni umane -  finisce inevitabilmente per politicizzarsi, partendo proprio dalla condanna  delle  istituzioni esistenti, necessaria   fonte - come  "datità" politica - di ogni male per il paziente. 
Insomma,  delle due l’una: o l’accusa di psicopatia nei riguardi di un uomo politico, riflette l’analisi scientifica  di parametri concreti,  clinici e comportamentali,  rilevabili soprattutto in età giovanile, ai quali abbiamo sommariamente accennato,   o  finisce per  muovere, necessariamente,   da una critica delle istituzioni, se si vuole dello status quo (la "datità"), al quale sono ricondotte, politicizzandole,  le cause della psicopatia. E qui,  è bene ricordare che i basagliani  erano tutti accesamente  collocati a sinistra, nemici della democrazia liberale e della società di mercato. Insomma, nemici del “sistema”. Nemici, che possono essere, come anticipato, di estrema sinistra, ma anche di estrema destra.  
Sarebbe perciò  interessante conoscere, a riprova di quanto fin qui detto, le posizioni  politiche dello psichiatra italiano, di cui sopra, per capire quanto esse abbiano influito sulla sua diagnosi di psicopatia nei riguardi dell'avversario di Marine Le Pen.                               

Carlo Gambescia

(*) H.D. Lasswell, Potere e personalità, in Id.,  Potere politica e personalità (1948), a cura di M. Stoppino,  Utet, Torino 1975, pp. 399-594,