Psichiatria e
politica, un accoppiamento poco giudizioso
Macron
psicopatico?
Uno psichiatra italiano ritiene che Emmanuel Macron
sia psicopatico. Ora, non avendo competenze specifiche dovremmo sospendere il giudizio. Tuttavia, come
sociologi non possiamo non notare come
manchino nell’analisi del terapeuta - visto che si
accenna a un presunto trauma “infantile”, subito da Macron a quindici anni - quei conclamati disturbi di condotta, derivanti dal trauma iniziale, tipici, in età adolescenziale e giovanile, della personalità
psicopatica. Ad esempio, l’aggressione a persone e animali, la distruzione
dell’altrui proprietà, il furto e altre gravi violazioni di norme e
regole del vivere sociale. Parliamo di un percorso che, di regola, contraddistingue, la carriera
tipica del deviante, certo dal punto di
vista più spiccatamente sociologico. Il che però non implica secondarietà parametrica.
In realtà, la trasposizione di
una categoria interpretativa della personalità di un candidato politico, dall’ambito
psichiatrico a quello politologico è operazione molto rischiosa, come notò a suo tempo Harold
D. Lasswell. Perché? L’approccio psichiatrico, se tale, deve rimanere estraneo a qualsiasi contaminazione istituzionale, evitando accuratamente di confondere le questioni cliniche con il ruolo giocato dalle istituzioni politiche, nella formazione di
quella che Lasswell - politologo non psichiatra - denomina la “personalità
politica", che è altra cosa dalla "personalità psichiatrica" (*). Sicché, ecco il punto, ogni volta che la cultura psichiatrica, mescola disordinatamente le due forme di personalità (si pensi all’esperimento basagliano), l’analista - in quanto non politologo, dunque privo di un approccio relativista alle istituzioni umane - finisce inevitabilmente per politicizzarsi, partendo proprio dalla condanna delle istituzioni esistenti, necessaria fonte - come "datità" politica - di ogni male per il paziente.
Insomma, delle due l’una: o l’accusa di psicopatia nei
riguardi di un uomo politico, riflette l’analisi scientifica di parametri concreti, clinici e comportamentali, rilevabili soprattutto in età giovanile, ai quali abbiamo sommariamente accennato, o finisce per muovere, necessariamente, da una critica delle istituzioni, se si vuole
dello status quo (la "datità"), al quale sono ricondotte, politicizzandole, le cause della psicopatia. E qui, è bene ricordare che i basagliani erano tutti accesamente collocati a sinistra, nemici della democrazia liberale e della società di mercato. Insomma, nemici del “sistema”.
Nemici, che possono essere, come anticipato, di estrema sinistra, ma anche di
estrema destra.
Sarebbe perciò interessante conoscere, a riprova di quanto
fin qui detto, le posizioni politiche
dello psichiatra italiano, di cui sopra, per capire quanto esse abbiano influito sulla sua diagnosi di psicopatia nei riguardi dell'avversario di Marine Le Pen.
Carlo Gambescia
(*)
H.D. Lasswell, Potere e personalità,
in Id., Potere politica e personalità (1948), a cura di M. Stoppino, Utet, Torino 1975, pp. 399-594,