Riflessioni
Il senso di Laura (Boldrini) per il materialismo storico
Due
rapide battute al Tg2 della Presidente Boldrini, in visita in Nigeria, sulle studentesse cristiane liberate dai terroristi islamisti di Boko
Haram, confermano una mediocre verità. Quale?
Che il materialismo storico vive e lotta insieme a noi. Purtroppo.
Secondo
la Presidente della Camera il
rapimento delle studentesse avrebbe origini
economiche. Il fondamentalista non vuole che le donne studino e trovino lavoro. Perché, una volta "emancipate", non si metterebbero in fila, per dirla con il grande Mario Magnotta, per "iscriversi ai terroristi".
Insomma,
la preferenza jihadista nascerebbe dalla
mancanza di alternative materiali: un
diploma e un lavoro in più, un terrorista e un kamikaze in meno. Ecco il
ragionamento. Che genealogicamente piuttosto che a Marx
rinvia al grossolano materialismo di Engels e Bernstein. Sempre però di Sole dell'Avvenire si tratta... (con le maiuscole).
Cosa
aggiungere? Che quelle ragazze erano cristiane. E che questa resta la ragione fondamentale del rapimento. Chiamasi odio religioso. Che - nessuno lo nega - come effetto di ricaduta può condurre al femminicidio, per usare un termine di moda.
Certo,
il cristianesimo, o comunque una sua derivazione, rimane alle origini del capitalismo. Il materialismo, cacciato dalla porta, può rientrare dalla finestra. Touché. Però, ecco il punto, il
terrorista di Boko Haram non ha
studiato Max Weber. Applica i criteri,
per parafrasare Trilussa, “dell’ammazza ammazza è tutta ‘na razza”. Soprattutto se cristiani.
Pertanto
sarà difficile che con un diploma e un lavoro di geometra e maestra si possa adeguatamente rispondere alla sfida jihadista. Tuttavia, per capire questo si dovrebbe aver letto almeno una volta Clausewitz… Gino
Strada non basta.
Carlo Gambescia