domenica 7 maggio 2017

Riflessioni
Il senso di Laura (Boldrini) per il  materialismo storico



Due rapide battute al Tg2 della Presidente Boldrini,  in visita in Nigeria,  sulle studentesse cristiane liberate dai terroristi islamisti di Boko Haram, confermano una mediocre verità.  Quale? Che il materialismo storico vive e lotta insieme a noi. Purtroppo.
Secondo la  Presidente della Camera il rapimento delle studentesse  avrebbe  origini economiche.  Il fondamentalista  non   vuole che le donne studino e   trovino lavoro.  Perché,  una volta "emancipate", non  si  metterebbero  in fila, per dirla con il grande Mario Magnotta,  per "iscriversi ai terroristi".  
Insomma, la preferenza jihadista nascerebbe dalla mancanza di alternative materiali:  un diploma e un lavoro in più, un terrorista e un kamikaze in meno.  Ecco il ragionamento.  Che genealogicamente piuttosto che a Marx rinvia al grossolano materialismo di  Engels e Bernstein. Sempre però di  Sole dell'Avvenire si tratta... (con le maiuscole).
Cosa aggiungere? Che quelle ragazze erano cristiane. E che questa resta la ragione fondamentale del rapimento. Chiamasi odio religioso. Che -  nessuno lo nega -   come effetto di ricaduta  può condurre al femminicidio,  per usare un termine di moda. 
Certo, il cristianesimo, o comunque una sua derivazione,  rimane alle origini del capitalismo. Il materialismo, cacciato dalla porta, può rientrare dalla finestra. Touché. Però, ecco il punto,  il terrorista  di Boko Haram  non ha studiato Max Weber.  Applica i criteri, per parafrasare Trilussa,   “dell’ammazza ammazza è tutta ‘na razza”. Soprattutto se cristiani.
Pertanto sarà difficile che con un diploma e un lavoro di geometra e  maestra  si possa adeguatamente rispondere alla sfida jihadista.  Tuttavia,  per capire questo si dovrebbe aver letto almeno una volta Clausewitz… Gino Strada non basta. 


Carlo Gambescia