De Bortoli, Stella e “Prima Pagina”
Er più pulito c’ha la rogna
Mentre
scriviamo, Gian Antonio Stella, su Prima
Pagina (Radio 3), sta lavorando alacremente per Ferruccio De Bortoli e il Corrierone. E, non sia mai, per un’Italia migliore. E' proprio così? No. Perché? Presto detto. Il taglio
della rassegna stampa è manicheo, modello Di Pietro, senza il provolone: Renzi, Boschi e i suoi sono banditi, o quasi, mentre gli accusatori, a partire dall'olimpico De
Bortoli, sono tutti usciti freschi
freschi dal collegio delle suore orsoline.
Ma sia pure. A perfect world. Perché allora l’alunno "perfetto" De Bortoli, non rivelò le scorrettezze della Boschi ai suoi lettori quando era direttore del Corriere? Perché, come ogni cittadino - esiste un obbligo di legge - non denunciò alla magistratura i fatti che riferisce nel
suo libro? Probabilmente, De Bortoli, se interpellato, andrebbe a nascondersi dietro le foglie di fico della tempistica degli eventi e di qualche norma contrattuale che lo legava al Corriere... Ai posteri l'ardua sentenza.
Quel
che invece dà fastidio, di Stella, veramente fastidio, è il tono da
trombone deontologico che fa le pulci all’Unità, che dà (effettivamente) poco spazio "alla
notizia del giorno", mentre, lui, Catone il Censore, catechizza gli ascoltatori a “tutta Prima
Pagina”, per così dire, contro Renzi.
Che
differenza c’è tra l’Unità che oggi minimizza e il Corriere che ieri taceva? Forse l’odore del sangue? Di
un Renzi, non più di bianco vestito, politicamente ferito e lacero, sul quale, per dirla con il professor
Aristogitone (omaggio postumo a Boncompagni), il Maramaldo De Bortoli, con lo scudiero Stella, infieriscono,
per vendicarsi dell’ex presidente del consiglio che chiese e ottenne la testa
di De Bortoli quando era direttore del Corriere?
A
Roma si dice “er più pulito c’ha la rogna”.
Carlo Gambescia