mercoledì 10 maggio 2017

De Bortoli,  Stella e  “Prima Pagina”
Er più pulito c’ha la rogna




Mentre scriviamo, Gian Antonio Stella,  su Prima Pagina (Radio 3), sta lavorando alacremente  per Ferruccio De Bortoli e il Corrierone.  E, non sia mai, per un’Italia migliore.  E' proprio così?  No.   Perché? Presto detto. Il taglio della rassegna stampa  è manicheo, modello Di Pietro, senza il provolone:   Renzi, Boschi  e i suoi sono banditi, o quasi, mentre gli accusatori, a partire dall'olimpico De Bortoli,  sono tutti usciti freschi freschi dal collegio delle suore orsoline.
Ma sia pure.  A perfect world.   Perché allora l’alunno "perfetto"  De Bortoli,  non rivelò le scorrettezze  della Boschi  ai suoi lettori quando era direttore del Corriere? Perché, come ogni cittadino - esiste un obbligo di legge -  non denunciò alla magistratura i fatti che riferisce nel suo libro? Probabilmente, De Bortoli, se interpellato, andrebbe a nascondersi dietro le foglie di fico della tempistica degli eventi e di qualche norma contrattuale che lo legava al Corriere...  Ai posteri l'ardua sentenza. 
Quel che invece dà fastidio, di Stella, veramente fastidio,  è il tono da trombone deontologico che fa le pulci all’Unità,  che dà (effettivamente) poco spazio "alla notizia del giorno",  mentre,  lui, Catone il Censore, catechizza gli ascoltatori a “tutta Prima Pagina”, per così dire,  contro Renzi. 
Che differenza c’è tra l’Unità che oggi  minimizza e il Corriere che ieri taceva? Forse l’odore del sangue?  Di un Renzi, non più  di bianco vestito,  politicamente ferito e lacero,  sul quale, per dirla con il professor Aristogitone (omaggio postumo a Boncompagni), il Maramaldo De Bortoli, con lo scudiero Stella, infieriscono, per vendicarsi dell’ex presidente del consiglio che chiese e ottenne la testa di De Bortoli quando era direttore del Corriere?
A Roma si dice “er più pulito c’ha la rogna”.  

Carlo Gambescia