lunedì 8 settembre 2025

I veri santi dei giovani sono a Kiev

 


Non servono aureole per riconoscere la santità. Bastano i fatti.

In Ucraina, dall’inizio dell’invasione russa, l’ONU ha verificato almeno 669 bambini uccisi e 1.833 feriti. Un bilancio già spaventoso, e probabilmente sottostimato. Solo tra marzo e maggio 2025, altri 222 minori sono stati colpiti dalla guerra.

E aprile è stato il mese più nero: 19 bambini uccisi e 78 feriti in pochi giorni, il peggior bilancio dal 2022. Non numeri astratti: vite strappate da un missile o da una scheggia, storie cancellate senza funerali mediatici, senza diventare simboli.

Eppure, a Roma, il Papa di solito sceglie di parlare d’altro. O se evoca la pace mette sullo stesso piano Kiev e Gaza. Ma quando denuncia i crimini, cita solo i palestinesi.

Mai una parola contro Putin e Trump.

Anche i numeri di Gaza sono noti, ripetuti: oltre 17.000 bambini morti, più di 50.000 vittime complessive tra morti e feriti (*). È la contabilità dell’orrore resa quotidiana, giustamente gridata. In Ucraina invece i bambini sembrano fantasmi statistici. i loro nomi non esistono o quasi nel discorso papale .

E ieri, a proposito di giovani, “post bambini” diciamo,  papa Leone ha preferito canonizzare due figure:  Carlo Acutis (15 anni) e Pier Giorgio Frassati (24 anni). Entrambi santi di valore, ci dicono. Ma almeno un dettaglio storico andava detto. Ad esempio, la famiglia di Frassati si oppose al fascismo, con un giornale molto critico verso Mussolini: “La Stampa”. Subito messo a tacere. Tra l’altro Pier Giorgio si iscrisse al Partito Popolare. Quello di don Sturzo, allontanato dal Vaticano, in impaziente attesa dell’Uomo della Provvidenza.

Perché tacere l’antifascismo dei Frassati? Meglio il miele della neutralità, che addormenta le coscienze e lascia intatto lo status quo.

In definitiva che cos’è la santità, se non difendere la libertà?

Questo fanno i giovani ucraini che resistono. Quanti soldati sono caduti al fronte? I dati ci dicono tra i sessantamila e in centomila. Poniamo pure che almeno un terzo di essi siano tra i 18 e i venticinque anni. Ne sono caduti non meno di ventimila di giovani ucraini (**).

Cadono senza processi di beatificazione e senza piazze piene a invocarne il nome. Ma nella loro morte c’è più verità che in mille discorsi ossequiosi.

I veri santi dei giovani, oggi, sono a Kiev.
 

Carlo Gambescia

(*) Qui: (Ucraina) https://www.unicef.ch/it/attualita/notizie/2025-07-07/gaza-oltre-5000-bambini-curati-malnutrizione-copy . Qui: (Gaza) https://www.unicef.it/media/striscia-di-gaza-oltre-50-000-bambini-uccisi-o-feriti-orrori-inimmaginabili/ .

(**) Qui: https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/storie/guerra-russo-ucraina-crescita-allarmante-delle-vittime-civili-ospedali-sotto-attacco-la-fine-ancora-lontana/ .

Nessun commento:

Posta un commento