domenica 14 settembre 2025

30 giorni di odissea digitale con Meta

 




Che dire? Dopo trenta giorni nulla è cambiato. Dal 14 agosto Meta persevera nel suo personale gioco dell’Oca digitale: ogni volta mi ritrovo davanti alla pagina bloccata.



Il rito ormai è diventato familiare: provo ad accedere, si apre una finestra che mi chiede di attendere un codice via mail. Lo inserisco, poi mi viene chiesta una nuova password, la inserisco… e ritrovo la pagina bloccata come se nulla fosse successo.

Nei primi giorni, si è aperta per due volte una finestra “magica”, poi sparita. Mi veniva chiesto di inviare un documento d’identità. Ho inviato due volte la patente: la prima volta accettata, con la promessa che la pagina sarebbe stata presto sbloccata; la seconda volta, dopo circa quindici giorni senza alcun cambiamento, il documento è stato rifiutato senza alcuna spiegazione.

Ci si sente umiliati, trattati come imbecilli da questi veri e propri necrofori della libertà. Io non gioco né passo il tempo: sono uno studioso, un liberale, un analista sociale che si oppone a questo nuovo fascismo che sembra incombere sull'Occidente grazie alla complicità digitale, consapevole o meno, di piattaforme come Meta.  

Per ora, non mi sento di aggiungere altro, se non due link  per chi si fosse perso le puntate precedenti:

1) Dal Campo dei santi al Campo dei like: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2025/08/dal-campo-dei-santi-al-campo-dei-like.html
Come i nuovi meccanismi digitali modellano il consenso e il pensiero collettivo;

2) Ferragosto 2025: bloccati dai fascisti
https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2025/08/ferragosto-2025-bloccati-dai-fascisti.html
Cosa succede quando le piattaforme scelgono da che parte stare? Una riflessione sulla censura e la libertà di espressione.

 

Carlo Gambescia

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