martedì 9 settembre 2025

Giorgia Meloni e la figlia a Manhattan: spese sotto i riflettori

 


Prima una nota personale: dopo cinquant’anni di onesto giornalismo culturale, trasformarmi in cronista d’inchiesta mi causa una certa malinconia. Ma questi sono i tempi. Brutti tempi.

Andiamo al punto. Giorgia Meloni è volata a New York per festeggiare il compleanno della figlia. Palazzo Chigi ha precisato che i voli erano di linea, non di Stato, e che le spese personali sarebbero state coperte dalla premier. Bene. Ma anche accettando questa versione, resta un fatto: ogni viaggio del Presidente del Consiglio, anche “privato”, comporta inevitabilmente costi pubblici.

Spese private (a carico di Meloni)

Non c’è nulla di segreto: basta consultare Expedia, Booking o Skyscanner.
Volo A/R per New York, due notti in hotel a Manhattan, pasti e trasporti locali: per Meloni, la figlia e un collaboratore si arriva tra 3.100 e 4.500 euro, escluse eventuali spese extra. Tutto verificabile online.

Spese pubbliche (a carico dello Stato)

La scorta è obbligatoria: non è una scelta personale, è un dovere istituzionale. Due agenti, voli, hotel, diarie e trasporti locali per due giorni a New York costano tra 2.500 e 3.800 euro, basandosi su: 

a) Diarie giornaliere per missioni all’estero (UCIS, 137–195 €/giorno/persona);

b) Voli economy e hotel due notti a Manhattan per due agenti;

c) Trasporti locali e spese minime per la missione.
 

Queste cifre sono stime, non dati ufficiali per questa specifica missione, ma servono a rendere chiara la spesa pubblica effettiva, comparabile a quella privata di Meloni e della sua famiglia.
Totale stimato per viaggio + scorta: 6.800–8.600 euro, pari o superiore all’intero assegno sociale annuo in Italia (7.002,97 € nel 2025, INPS).

Il compleanno e gli impegni istituzionali

Festeggiare il compleanno della figlia è comprensibile. Ma il Presidente del Consiglio non è un cittadino qualunque: ogni sua scelta ha riflessi istituzionali.
Durante lo stesso weekend, in Italia si svolgevano eventi di rilievo:

a) Il Forum di Cernobbio, vetrina economico-finanziaria di primo piano;

b) La camera ardente di Giorgio Armani, icona del Made in Italy; 

c) Il Gran Premio di Monza, evento internazionale di visibilità. 

La presenza del Premier sarebbe stata auspicabile, secondo protocolli e osservatori.

Senso dello Stato e Parlamento

Alla richiesta di chiarimenti in Parlamento, la risposta non è stata politica ma giudiziaria: minacciare querele a un senatore che esercitava il diritto di controllo appare sproporzionato. Il Premier non è solo una madre sotto attacco, ma il capo del Governo di un Paese del G7.

Conclusioni
La favola della mamma premurosa non regge:

1) Le spese private sono verificabili;

2) Le spese pubbliche, pur stimate, sono significative; 

3) Alcuni impegni istituzionali non sono stati coperti; 

4) La reazione verso il Parlamento lascia perplessità sul rispetto delle istituzioni.

Fare la madre è legittimo. Fare il Premier è un obbligo.

Carlo Gambescia

Nota: tutte le cifre riportate sono stime basate su dati pubblici e ricerche online; non si tratta di informazioni riservate.

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