Trattati di Roma, 25 marzo 1957-25 marzo 2017
Viva l’Europa unita!
A
Roma nel 1957 erano in sei, come dire, gli amici al bar. Anche allora i britannici non c'erano. Oggi invece sono in 28, anzi 27, gli stati che, piaccia o meno, credono nell’Europa. E che accade? Invece di essere fieri del miracolo della
moneta unica, dinanzi a secoli di
guerre, anche economiche intraeuropee,
si torna a brandire nelle piazze "blindate", come si legge, la spada rugginosa del nazionalismo.
Nel
“regno della quantità”, per dirla con un tradizionalista intelligente, la quantità di stati, notevole, che sta dalla
parte dell’ Europa unita, sembra invece non contare. Ma allora che "regno della quantità" è? Contano, si dice, solo i popoli: entità, a dire il vero, romanticamente mutevole, secondo le ideologie di moda. E sia pure: "Avanti popolo!". Però in questo modo si ritorna al pericoloso e sguaiato linguaggio della nazione armata, prima giacobino, poi fascista
e nazista.
Nel
1945 un’Europa, in macerie, era percorsa da 40 milioni di profughi. Quanta
strada è stata percorsa da allora? Tanta. Di questo si dovrebbe essere consapevoli. E orgogliosi, collettivamente orgogliosi. Soprattutto, per non entrare
nel panico ogni volta, come nell'estate del 2015, per due o
trecentomila profughi respinti dalla Turchia.
Si
faccia un passo indietro, anzi avanti,
concettuale. L’Europa si scioglie, ognuno per sé e dio per tutti. Si torna alla
stato-nazione dei popoli. Forse
cesserebbe di colpo l’egemonia economica della Germania? No. Probabilmente, il marco invece dell’euro, tornerebbe a
contare più di prima. E per gli
altri stati non resterebbe che tornare a fare la voce grossa, Tradotto: prima guerre monetarie e doganali, poi ammassamento di truppe al
confine... La nostra situazione
economica - dell’Italia, come degli
altri paesi - non migliorerebbe
affatto. All’economia, purtroppo, non si comanda, se non - cosa gravissima per quei popoli, così tanto
difesi dal sovranismo populista -
sostituendo al ciclo economico del commercio pacifico il ciclo bellico delle conquiste,
puntando sui cannoni per rubare il burro degli altri, o peggio ancora, tentando
di rubarselo a vicenda. In
realtà, l’alternativa burro o cannoni è falsa: pura merce pacifista. Però, nessun pasto politico è gratis. Il che significa che il burro, se e quando occorre, va difeso con i cannoni. E nel caso europeo, pensando in grande, non in piccolo.
Purtroppo, il
punto è che l’Europa così com’è, resta una specie di ibrido
politico: una via di mezzo tra uno stato, con burocrazia comune, catto-socialista, assai oppressiva, che si occupa, e male, del burro, e una confederazione a maglie larghe, con le polveri dei cannoni bagnate, perché priva di potere politico decisionale, vero, in politica estera e difesa comune.
In
realtà, l’Unione Europea, se riuscisse sul serio a unirsi politicamente - si pensi a una federazione di stati secondo il
modello presidenziale della repubblica statunitense, capace di "ingabbiare" politicamente un presidente tedesco, come ora sta accadendo con Trump - potrebbe costituirsi come potenza regionale: una nuova unità, in chiave globale, di un neo-sistema vestfaliano basato non sulle
nazioni ma sui blocchi geopolitici. Certo sono processi lunghi, complicati, competitivi, Ma, come dire, è la democrazia procedurale e rappresentativa, bellezza!
Certo, se alle prime difficoltà, anche serie, si rispolvera il linguaggio di Hitler e Mussolini, all'Europa come potenza vestfaliana non si giungerà mai. Se non dopo altre disastrose micro-guerre interne, dove attenzione, come nella spezzettata Italia fine XV secolo, ci rivolgerà inevitabilmente "allo straniero": allora Ludovico il Moro chiese aiuto a Carlo VIII di Francia, oggi madame Le Pen e altri ambigui politici populisti rischiano di andare a prostrarsi davanti allo Zar Putin di tutte le Russie.
Infine, mai dimenticare, che nel neo-sistema internazionale, per blocchi vestfaliani, che va comunque
formandosi, un’Europa
frammentata in ridicoli staterelli - Germania esclusa - non
sarebbe presa sul serio. Per dirla brutalmente: di quale neo-sovranismo degli stati nazionali si va blaterando? Quello della polverizzazione
politica europea? Del ruggito dei topolini?
Viva
l’Europa unita! Freude, schöner
Götterfunken,/Tochter aus Elysium,/wir betreten feuertrunken,/himmlische, dein Heiligtum!/Deine Zauber binden wieder/was die Mode streng geteilt,/alle Menschen werden Brüder/ wo dein sanfter Flügel weilt.
Carlo Gambescia