Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia
Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI
CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C .P.P.)
L'anno 2017, lunedì 6 marzo, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta nell'ambito della
procedura riservata n. 666/2, autorizzazione CONCISTORO DEGLI INCAPPUCCIATI
7932/3a [Operazione “GRANDE INQUISITORE”
N.d.V.] è stato effettuata in data
05/03/2017, ore 8.31, la registrazione delle seguenti conversazioni, tenutesi
presso il Cimitero del Verano (Roma).
[omissis]
BECCHINO UNO: “Hai sentito
stanotte?”
BECCHINO DUE: “Cosa?”
BECCHINO UNO: “I morti. Si
girano, si rigirano, aho’: nun cianno pace…”
BECCHINO DUE: “Sarà il cambio
di stagione.”
BECCHINO UNO: “Sarà. Se famo
‘na bira?”
BECCHINO DUE: “Pure ‘na
pagnottella?”
BECCHINO UNO: “Venduto.” [si allontanano]
[pausa]
MORTO UNO: “Sono andati?”
MORTA DUE: “Andati.”
MORTO TRE: “Bene, ragazzi:
minimo un’ora stanno via. Dai, finisci di spiegare.”
MORTO QUATTRO: “Niente, è
come vi dicevo ieri sera. Suicidio assistito gratis, paga la mutua. Qui ormai
passano la legge.”
MORTO CINQUE: “Roba da
matti…”
MORTO SEI: “Dico, dove
andremo a finire?”
MORTO UNO [a MORTO QUATTRO]: “Sei sicuro?”
MORTO QUATTRO: “Sono sicuro
sì, sono morto tre giorni fa. Prima di morire non avevo niente da fare, ho
letto i giornali.”
MORTA DUE: “Vi rendete conto
che sovraffollamento?”
MORTO UNO: “Il
sovraffollamento è il meno, è il principio.”
MORTA DUE: “Che principio?”
MORTO TRE: “Che morire
diventa troppo facile. E il merito? No, dico: todos muertos, todos
caballeros? E’ un egualitarismo devastante.”
MORTO UNO: “Esatto. Morire,
si fa presto a dire morire. Dice, muoiono tutti, e che sarà mai?”
[I MORTI IN CORO ridono]
MORTO UNO: “Ci vuole
preparazione, per morire, professionalità...
no trovarsi la pappa fatta: ti salta il ticchio di morire, paghi il ticket e
muori, ma dai…”
MORTA DUE: “E la Chiesa , dice niente la Chiesa ?”
MORTO QUATTRO:
“Macché…tengono un po’ il muso, ma in sostanza non fanno niente.”
MORTO CINQUE: “Eh, ai tempi
miei…non c’è più religione…”
MORTA DUE: “Uuuu…ricominci?”
MORTO CINQUE: “Ma lo sai che
ai tempi miei, i suicidi neanche li seppellivano in terra consacrata?”
MORTA DUE: “Be’, questo poi è
troppo, che reazionario sei...”
MORTO UNO: “Invece di
litigare, pensiamo al da farsi.”
MORTO SEI: “E cosa vuoi che
facciamo, scusa?”
MORTO CINQUE: “Glielo
diciamo.”
MORTA DUE: “Gli diciamo
cosa?”
MORTO QUATTRO: “Che dopo non
è finita.”
MORTA DUE: “Non lo sanno?!”
MORTO QUATTRO: “No che non lo
sanno. Non lo sapevo neanche io, guarda. Pensavo, ‘muori, è finito tutto, zac.’
“
[I MORTI IN CORO ridono]
MORTO CINQUE [a MORTA DUE]: “Visto che non c’è più
religione?”
MORTO QUATTRO: “Io per
esempio, in chiesa ci andavo, ero cattolico…be’, insomma, più o meno. Ma
adesso, vedete: sul serio non ci crede più nessuno, che dopo…”
MORTO UNO: “E figuriamoci se
sanno che dopo ci sono altri dopo…”
MORTA DUE: “Come ‘altri dopo’
?”
MORTO CINQUE: “Perché,
secondo te restiamo così in standby?”
MORTA DUE: “Ma non lo so…”
MORTO UNO: “Ecco, vedi: è questo
il punto. Non lo sai. Non lo so neanche io, ma almeno noi sappiamo di non
sapere.”
MORTO TRE: “Infatti. Invece
quei coglioni dei vivi pensano che muori e risolvi tutto in un colpo solo. Eh,
magari!”
MORTO UNO: “Se glielo
diciamo, garantito che non vuole morire più nessuno.”
MORTA DUE: “E quando glielo
diciamo?”
MORTO CINQUE: “Subito. Perché
aspettare?”
MORTO UNO: “Cominciamo coi
becchini quando tornano?”
MORTA DUE: “Coi dovuti modi,
però, uno ho sentito che ha problemi di cuore…”
MORTO CINQUE: “Va be’, tanto
ormai qua è di casa…”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...