Respinto il ricorso sul contratto tra Virgina Raggi e
M5S
Il “liberismo selvaggio” di Grillo e Casaleggio jr
Era
scontato che la magistratura civile respingesse
il ricorso dell’avvocato Monelli, a quanto si dice vicino al Pd. La prima Sezione non è
entrata ( e non poteva entrare
nel merito) perché si trattava, giustamente, come si legge “di una scrittura interna al Movimento Cinque
Stelle” (*) . Per contro, se a ricorrere, per
ipotesi, fosse stata la Raggi , sicuramente i giudici
le avrebbero dato ragione, o comunque sollevato la questione davanti alla Corte
Costituzionale, perché in contrasto con le norme vigenti che rimettono all’elettorato
la decisione circa la decadenza dei rappresentanti.
Su
tutta la questione - che sembra però sfuggire alla comprensione dei pentastellati, soprattutto di estrazione fascio-comunista - aleggia la privatizzazione dei rapporti politici. In sintesi:
in virtù, di una carta, firmata dal candidato, Grillo e Casaleggio jr si
riservano di richiedere i danni
economici al cosiddetto dipendente infedele, da loro "assunto", ma - ecco il punto controverso - "eletto" dal popolo… In
questo modo un rapporto politico diventa
puramente economico. Ad esempio il dipendente "infedele", a sua volta, potrebbe stipulare, sempre privatamente, una polizza, per contro-assicurarsi e disporre, in caso di "licenziamento", del capitale necessario per "reintegrare" il danno provocato alla "ditta". Insomma, privato vs privato, senza alcun "passaggio" politico. L'apoteosi del libero scambio e di una fedeltà aziendale inferiore solo a quella giapponese. Altro che Rousseau, Babeuf e la congiura degli eguali...
Inutile perciò nascondersi dietro un dito: siamo davanti all’aziendalizzazione della
politica (non per nulla il contratto è firmato con la Casaleggio &
Associati). Lo stesso o addirittura peggio di quel che combinava Berlusconi: il
padre di tutti i partiti-azienda. Con la
differenza, che Grillo & Co. simpatizzano per Serge Latouche, Giulietto
Chiesa e compagnia (anticapitalista) cantante.
Concludendo,
dal punto di vista economico, Grillo e Casaleggio jr con i propri dipendenti “politici” sono più a destra di Berlusconi. Si
potrebbe addirittura parlare di “liberismo selvaggio”…
Carlo Gambescia
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