Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia
Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI
CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C .P.P.)
L'anno 2017, lunedì 23 gennaio, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito
della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione
NATO “SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stata intercettata, in data
22/01/2017, ore 01.32, una conversazione telefonica tra l’utenza di Stato
vaticana in uso a S.S. SANCHO I, e
l’utenza n. 338***, in uso a MARCHINI WANNA. Si riporta di seguito la
trascrizione integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
S.S. SANCHO I: “Pronto?
Pronto? Ma chi è?”
MARCHINI WANNA: [singhiozza]: “Sono io…”
S.S. SANCHO I: “Io chi? Sono le
due di notte!”
MARCHINI WANNA: “Sono io! Sono
Wanna…”
S.S. SANCHO I: “Ah, sì…”
MARCHINI WANNA: “Dormivi?”
S.S. SANCHO I: “Eh sì che dormivo,
a quest’ora....”
MARCHINI WANNA: “Scusa sai
Ciccio, ma…[riscoppia in lacrime]”
S.S. SANCHO I: “Cosa c’è?”
MARCHINI WANNA: “Non ne
posso più, Ciccio!”
S.S. SANCHO I: “Calmati, su.
Di cosa non ne puoi più?”
MARCHINI WANNA: “Di questa
vita, Ciccio, non ne posso più, più, più…Sono piena di debiti, mia figlia non
mi parla, divento vecchia, sono brutta, non ciò uno straccio d’uomo vicino, mi
tocca fare ‘sto mestiere di schifo, ma ti rendi conto? Ti rendi conto cosa mi
tocca fare per campare? Imbroglio la gente, Ciccio, imbroglio gente più
disgraziata di me…Dio che schifo, non ne posso più…”
S.S. SANCHO I: “Stai calma,
Wanna. Bevi un bicchiere d’acqua, da brava.”
MARCHINI WANNA: “Mi sono scolata
mezza bottiglia di grappa...”
S.S. SANCHO I: “La grappa non
ti aiuta, Wanna.”
MARCHINI WANNA: “E lo so che
la grappa non mi aiuta, sennò perché ti telefonavo? Ciccio, voglio cambiare
vita! Aiutami tu!”
S.S. SANCHO I: “Il Signore ci
può aiutare tutti, Wanna.”
MARCHINI WANNA: “Mi voglio
confessare, Ciccio.”
S.S. SANCHO I: “Brava. La
riconciliazione, Wanna, è con la riconciliazione che troviamo la pace.”
MARCHINI WANNA: “Ti ho detto
che mi voglio confessare, cos’è questa riconciliazione?”
S.S. SANCHO I: “Il sacramento
della ri…”
MARCHINI WANNA [lo interrompe] “Cazzo ma sei sordo? Mi
voglio confessare! Adesso! Solo che non mi ricordo come si fa, porca zozza! [piange, ride, tracanna un bicchiere di
grappa]”
S.S. SANCHO I: “Wanna? Wanna,
cosa fai?”
MARCHINI WANNA: “Vado fuori
di testa, cosa vuoi che faccio? Allora, mi confessi sì o no?”
S.S. SANCHO I: “Ma non si può
per telefono!”
MARCHINI WANNA: “Perché?”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Perché…ma veramente non…perché
non si può, Wanna. Non ce l’hai un sacerdote, lì?”
MARCHINI WANNA: “Ciò l’Abate
di Montecoso.”
S.S. SANCHO I: “Ecco. Vai da
lui.”
MARCHINI WANNA: “Già provato.
Mi ha detto che non se la sente.”
S.S. SANCHO I: “Come non se
la sente? E’ malato?”
MARCHINI WANNA [ride]: “Macché malato! E’ più
disgraziato lui di me, non cià un attimo di pace, pensa solo a scopa…lasciamo
perdere che è meglio. Insomma, mi confessi sì o no? Sei il papa, lo potrai fare
uno strappo alla regola!”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Proprio perché sono il papa non
posso fare strappi alla regola, Wanna.”
MARCHINI WANNA: “Va be’, ho
capito. Ciao.”
S.S. SANCHO I: “Wanna!”
MARCHINI WANNA: Eh?”
S.S. SANCHO I: “Domani vieni
qui e ti confesso.”
MARCHINI WANNA: “Sì, sì…”
S.S. SANCHO I: “Stai meglio?”
MARCHINI WANNA: “Ma sì, sto
meglio, sto meglio. Sono momenti così. Ogni tanto mi capita, ma poi passa. A te
succede?”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Sì, qualche volta mi succede.”
MARCHINI WANNA: “Sai quando
ti dici, ‘Cazzo, è tutto qua? Tutto qua?’ e vai fuori di testa.”
S.S. SANCHO I: “Eeee…sì. Sì,
più o meno così.”
MARCHINI WANNA: “E allora te
cosa fai, Ciccio? Bevi?”
S.S. SANCHO I: “No. Prego.”
MARCHINI WANNA: “Apperò! Non
ci avevo pensato!”
S.S. SANCHO I: “A cosa?”
MARCHINI WANNA: “A pregare. E
funziona?”
S.S. SANCHO I: “Ma…sì, in un
certo senso…”
MARCHINI WANNA: “Me lo potevi
anche dire, no?”
S.S. SANCHO I: “Cosa?”
MARCHINI WANNA: “Perché non
mi hai detto subito di pregare?”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Per non metterti in imbara…non
lo so.”
MARCHINI WANNA: “Certo che
sei un bel tipo, come papa.”
S.S. SANCHO I [pausa]: “Te le ricordi le preghiere?”
MARCHINI WANNA: “Sì, sì,
l’avemaria, il paternoster, tutto. Più o meno.”
S.S. SANCHO I: “Vuoi che
preghiamo insieme?”
MARCHINI WANNA: “Si può per
telefono?”
S.S. SANCHO I: “Sì, sì.”
MARCHINI WANNA: “Ma no, dai
che è tardi, ti lascio dormire. Ciao Ciccio, grazie.”
S.S. SANCHO I: “Sicura? Stai
bene?”
MARCHINI WANNA: “Ma sì, stai
tranquillo, faccio da sola. Ciao, buonanotte.”
S.S. SANCHO I: “Ciao. Ah!”
MARCHINI WANNA: “Eh?”
S.S. SANCHO I: “Prega anche
per me.”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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