martedì 11 novembre 2014

L’esposto-denuncia di Andrea Colletti, deputato pentastellato 
Paranoia politica



Con l’Esposto-Denuncia  alla Procura di Roma di  Andrea Colletti, avvocato civilista e deputato del M5S,  la giudiziarizzazione della politica italiana ha veramente  toccato il fondo (*). Ma anche il tasso di paranoia politica.      
Si cerca di presentare un  accordo politico, si dice  intercorso tra Renzi e Berlusconi (il cosiddetto “Patto del Nazareno”),  come  un reato. Probabilmente è la prima volta  che avviene un fatto del genere nella pur tormentata  storia repubblicana.  
Non entriamo nel merito dell’esposto:  verboso e avvocatesco; nella parte giornalistica (dove si fa riferimento agli  articoli di stampa)  ricorda le informative di polizia…  E naturalmente complottista.  Si legga qui:

Quello che si sta consumando sotto gli occhi degli italiani altro non è che una cospirazione politica a tutti gli effetti che, attraverso un accordo intercorso tra “pochi”,  attenta impunemente la costituzione e gli organi costituzionali sacrificando i diritti e gli interessi di “molti” (p. 30).

Populismo allo stato puro: “Noi pentastellati siamo i “molti”, siamo il  popolo,  e perciò  decidiamo noi  chi cospiri oppure o no”.
L’esposto  risulta  segnato da quell’idea di trasparenza assoluta che, se in linea teorica può essere giustificata, di fatto  pone la politica alla mercé di polizia, carabinieri e  magistratura… Ignorando,  in nome di un’assurda idea  di democrazia diretta patrocinata dai giudici,  che la politica è fatta di alleanze, compromessi, accordi più o meno segreti,  prudente scambio di favori, anche laddove ci si nasconda  dietro la retorica della purezza democratica.  Come provano certe disavventure  in cui è incappato anche il MoVimento Cinque Stelle.   
E' ovvio che i reati commessi dagli uomini  politici debbano essere puniti.  Ma quello di cospirazione è così labile e soprattutto legato a ragioni di opportunità politica che  resta difficile  da provare. Perché seguendo la logica cospirativa si rischia che ogni atto, anche il  più  politicamente normale  (una stretta di mano, una battuta, un caffè sorseggiato insieme, due chiacchiere al telefono),  possa  trasformarsi in prova di reato.
Si dirà Berlusconi è un pregiudicato e quindi non può fare politica. Giusto. Però i suoi sostenitori, nonostante la condanna,  gridano al complotto.  Proprio come  l’Onorevole Colletti e i suoi  elettori… Due complotti uguali e contrari... Siamo, veramente,  alla paranoia politica.         

Carlo Gambescia

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