L’esposto-denuncia di Andrea Colletti, deputato pentastellato
Paranoia politica
Con l’Esposto-Denuncia alla Procura di Roma di Andrea Colletti, avvocato civilista e deputato
del M5S, la giudiziarizzazione della
politica italiana ha veramente toccato
il fondo (*). Ma anche il tasso di paranoia politica.
Si cerca di presentare un accordo politico, si dice intercorso tra Renzi e Berlusconi (il
cosiddetto “Patto del Nazareno”),
come un reato.
Probabilmente è la prima volta che avviene un fatto del genere nella pur tormentata storia repubblicana.
Non entriamo nel merito
dell’esposto: verboso e avvocatesco; nella
parte giornalistica (dove si fa riferimento agli articoli di stampa) ricorda le informative di polizia… E naturalmente complottista. Si legga qui:
Quello
che si sta consumando sotto gli occhi degli italiani altro non è che una
cospirazione politica a tutti gli effetti che, attraverso un accordo intercorso
tra “pochi”, attenta impunemente la
costituzione e gli organi costituzionali sacrificando i diritti e gli interessi
di “molti” (p. 30).
Populismo allo stato puro: “Noi pentastellati siamo i “molti”, siamo il popolo, e
perciò decidiamo noi chi cospiri oppure o no”.
L’esposto risulta segnato da quell’idea di trasparenza assoluta che, se in linea teorica può essere giustificata, di fatto pone la politica alla mercé di polizia, carabinieri e magistratura… Ignorando, in nome di un’assurda idea di democrazia diretta patrocinata dai giudici, che la politica è fatta di alleanze, compromessi, accordi più o meno segreti, prudente scambio di favori, anche laddove ci si nasconda dietro la retorica della purezza democratica. Come provano certe disavventure in cui è incappato anche il MoVimento Cinque Stelle.
L’esposto risulta segnato da quell’idea di trasparenza assoluta che, se in linea teorica può essere giustificata, di fatto pone la politica alla mercé di polizia, carabinieri e magistratura… Ignorando, in nome di un’assurda idea di democrazia diretta patrocinata dai giudici, che la politica è fatta di alleanze, compromessi, accordi più o meno segreti, prudente scambio di favori, anche laddove ci si nasconda dietro la retorica della purezza democratica. Come provano certe disavventure in cui è incappato anche il MoVimento Cinque Stelle.
E' ovvio che i reati commessi
dagli uomini politici debbano essere
puniti. Ma quello
di cospirazione è così labile e soprattutto legato a ragioni di opportunità politica
che resta difficile da provare. Perché seguendo la logica
cospirativa si rischia che ogni atto, anche il più politicamente normale (una stretta di mano, una battuta, un caffè
sorseggiato insieme, due chiacchiere al telefono), possa trasformarsi in prova di reato.
Si dirà Berlusconi è un
pregiudicato e quindi non può fare politica. Giusto. Però i suoi sostenitori,
nonostante la condanna, gridano al
complotto. Proprio come l’Onorevole Colletti e i suoi elettori… Due complotti uguali e contrari...
Siamo, veramente, alla paranoia politica.
Carlo Gambescia
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