Cultura di destra
Veneziani, Buttafuoco, Malgieri
Cultura di destra? Parola grossa.
Prendiamo tre personaggi che all'inizio degli anni Novanta, prima che il mondo culturale missino si spappolasse, erano in pole position: Veneziani, Buttafuoco,
Malgieri.
Veneziani, praticamente, scrive lo
stesso libro da trent’anni: quello sulla rivoluzione conservatrice italiana; più edizioni (SugarCo e Mondadori, ogni volta
aggiustate sulle giravolte di Berlusconi). Nei momenti di riposo Veneziani inneggia a Dio, Patria e Famiglia (Mondadori), rigorosamente, con l’iniziale
maiuscola. Capito? Lui, separato, mai
visto in chiesa.
Buttafuoco, invece più intellettualmente onesto, non nasconde le sue simpatie naziste. L’ultima sua fatica (si per dire…) è dedicata alla compagna di Göring… Romanzo di cui si sentiva grande mancanza…
Se Veneziani, si atteggia a Moeller van den Bruck, il modello di Buttafuoco, è il collabo francese. Ovviamente, senza rischiare la fucilazione, se non davanti a un plotone comandato da Lilli Gruber in guêpière. Insomma scrittore maledetto, ma
con la pensione.
Malgieri è il più
patetico. Si è buttato in politica, risolvendo per sempre il problema
economico. Chiamalo scemo. Salvo poi squagliarsi all’ultimo minuto quando si doveva votare
pro o contro Berlusconi, con la scusa di
dover andare urgentemente al gabinetto… La sua produzione intellettuale e libraria consiste nell’eracliteo riciclaggio di mediocri articoli sotto titoli
pomposi. Il nulla, ma strutturato.
E poi dice che
uno si butta a sinistra…
Carlo Gambescia
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