La manifestazione
contro Marino e l’ intervento sul "Tempo" di Angelo Mellone
Vuoti di memoria
Sempre a proposito della manifestazione romana contro Marino, oggi “Il Tempo” (*) pubblica un
intervento di Angelo Mellone, ragazzetto intelligente, che ha fatto strada, passando dall'agitato movimentismo alemanniano al'impettito sedentarismo di viale Mazzini. Il punto è che
il Nostro soffre di amnesia. D’accordo, sembra sia una malattia molto diffusa tra i dirigenti della televisione pubblica . Però santo cielo Mellone deve curarsi... Ma leggiamo:
Sulle periferie
romane si stanno scaricando fiumi di retoriche contrapposte - la più
insopportabile delle quali è la "guerra tra poveri", lettura
riduzionista di un dramma in atto – mentre si tratta di un fenomeno purtroppo
prevedibile e che insipienza politica, incuria amministrativa e un certo
paraculismo hanno evitato di affrontare quando il problema si stava creando:
non adesso e non tre o quattro anni fa, ma quando i processi migratori
extraitaliani hanno cominciato a condensarsi nei quartieri periferici della
Capitale. Quello a cui stiamo assistendo non è un rigurgito di razzismo, e non
è – appunto – guerra tra poveri. È altro: è la fotografia struggente e
impietosa del fallimento del modello italiano di integrazione degli stranieri. Modello
che, semplicemente, non è mai esistito.
Caro
Mellone, il modello è esistito e pure razzistello: quello della Bossi-Fini. Perché non scriverlo esplicitamente? Vuoti di memoria… Ma non finisce qui:
Così, che cosa
è stato fatto? Si è fatto in modo che i flussi migratori si scaricassero sulle
zone più lontane e infrastrutturalmente meno attrezzate della nostra capitale,
senza programmazione, senza un’idea di integrazione, senza un ragionamento
complessivo su come impedire una proliferazione di piccoli e grandi ghetti in
quartieri che già contenevano delle zone di disagio.
Caro
Mellone, appena si
parlava di aprire un centro di accoglienza ai Parioli, subito i neopostfascisti romani, appoggiati dai
consiglieri comunali berlusconiani per caso, scendevano in piazza con il “popolo dei Parioli”, come oggi aizzano il "popolo di Tor Sapienza". Perché non scriverlo? Altri
vuoti di memoria…
Guerre tra ricchi e
poveri? Guerre tra poveri e ricchi contro altri poveri? No, razzismo diffuso. Punto e basta. Su una
cosa però siamo d’accordo con Mellone, il
“paraculismo”. Anche di scrive certi interventi…
Carlo Gambescia
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